Progetto da presentare

Raddoppio delle corsie per la Trignina, l’Anas apre alla richiesta dell’Abruzzo. “Coinvolgere il Molise”

Nel tavolo tecnico-istituzionale alla Prefettura di Chieti chieste protezioni per evitare l'attraversamento dei cinghiali e una migliore illuminazione

Il raddoppio delle corsie come soluzione per rendere la Trignina una strada più scorrevole e soprattutto sicura. L’ipotesi lanciata dalla Provincia di Chieti ha trovato una parziale apertura da parte dell’Anas, l’ente gestore della Statale 650, teatro tutti gli anni di incidenti mortali (di recente si ricorderà quello costato la vita all’attrice agnonese Paola Cerimele, ndr) e considerata fra le strade più pericolose della nostra zona al pari, se non anche di più, rispetto alla Bifernina. Il prossimo passo è quello di coinvolgere i Comuni molisani ma sembra evidente che l’effettivo raddoppio non potrà che trovare favorevoli i paesi attraversati dalla Trignina.

Stamane alla Prefettura di Chieti si è tenuto il tavolo tecnico-istituzionale per affrontare, analizzare e trovare soluzioni nel breve e nel medio-lungo periodo relative alla messa in sicurezza della SS650 Trignina.

Presenti i sindaci di Castiglione Messer Marino, Celenza sul Trigno, Lentella, Palmoli, Schiavi d’Abruzzo, Torrebruna e Tufillo, i vicesindaco di Dogliola e San Salvo, il Responsabile della Viabilità della Regione Abruzzo, l’Architetto Stefano Suriani, il Comandante dei Carabinieri, il capitano Domenico Signa, e il Comandante della Polizia Stradale, Fabio Polichetti. Assenti per motivi istituzionali i sindaci di Vasto, Fresagrandinaria, San Giovanni Lipioni e Castelguidone. Le richieste avanzate dai responsabili istituzionali al Prefetto Forgione e all’ingegnere dell’Anas Di Vittorio sono state unanimi: dalla necessità di recinzioni che evitino l’attraversamento di cinghiali e altri animali selvatici, fino all’illuminazione e le barriere di protezione.

“Ringrazio il Prefetto di Chieti, il Dottor Armando Forgione, per aver accolto e convocato con tempestività il tavolo tecnico-istituzionale per affrontare, con i sindaci del territorio, la ‘vicenda’ della Trignina che presenta criticità e problematiche serie ed importanti tanto da mettere spesso a repentaglio l’incolumità pubblica“, afferma il Consigliere provinciale, Carlo Moro.

“Problematiche – specifica Moro – che abbiamo chiesto che vengano affrontate e risolte nel brevissimo periodo e che vanno dall’implementazione dell’illuminazione soprattutto in prossimità degli svincoli, all’adeguamento ed installazione, laddove mancante, delle barriere di protezione allo scopo anche di impedire l’accesso degli animali selvatici, dalla messa in sicurezza degli accessi in entrata e in uscita degli svincoli che, soprattutto in determinati punti, è particolarmente pericolosa e non più a norma con gli standard attuali, alla messa in sicurezza del piano viabile laddove ammalorato per arrivare infine ad una maggiore cartellonistica e a maggiori controlli stradali”.

“Altra richiesta avanzata e da portare a compimento nel medio e lungo periodo – aggiunge Moro – è stata quella relativa al raddoppio della Trignina, unica soluzione per risolvere definitivamente il problema della sicurezza della Trignina e della maggiore fluidità del traffico”.

Da parte sua l’Ingegner Di Vittorio dell’Anas, nello snocciolare i vari interventi portati a termine e in corso d’opera relativi alle problematiche avanzate dai sindaci, ha confermato la disponibilità a continuare gli interventi non ancora compiuti o non sufficienti.

Sul raddoppio della Trignina con i sindaci siamo giunti, grazie al proficuo apporto del Prefetto Forgione, alla decisione di coinvolgere anche i Comuni del Molise interessati dalla SS650 al fine di redigere unitariamente un progetto da presentare all’Anas che si è detta, per voce dell’Ingegner Di Vittorio, ben disponibile ad ascoltare, visionare e realizzare il progetto per giungere così alla risoluzione del problema”, conclude Moro che fa sapere che se necessario, interesserà anche ai parlamentari abruzzesi e molisani eletti affinché “siano anche loro parte attiva e collaborativa nella risoluzione della problematica che non deve avere colore politico”.

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