Ospedale del basso molise

Pos, pietra tombale sul Punto nascita di Termoli? “Ora al San Timoteo si cerchi di salvare altri reparti”

Chiede di 'salvare il salvabile' il Comitato San Timoteo, da 13 anni in 'lotta' per l'ospedale cittadino. Il Programma operativo sanitario 2022-2024, che al momento è sì una bozza e che non è stata ancora approvata, sembra non lasciar adito a dubbi sulla sopravvivenza del Punto Nascite termolese, mentre prevede il potenziamento dell'Emodinamica. Il presidente Nicola Felice: “Ora si faccia lo stesso con gli altri reparti, a partire dal reperimento di personale e dei concorsi per primari”

Il Pos 2022-2024, il documento cardine della sanità che sarà in Molise nei prossimissimi anni, parla chiaro almeno su taluni aspetti, come quello dei punti nascita: va diminuito il numero e ad essere sacrificato sarà quello di Termoli.

“Nella programmazione 2022-2024, è necessario ridefinire la rete ospedaliera pediatrica e i punti nascita tenendo conto dell’andamento demografico, del quadro epidemiologico generale e delle esigenze di garantire standard orientati alla sicurezza delle pazienti e dei neonati, nonché delle indicazioni nazionali.
Risulta, pertanto, necessario operare una diminuzione dei punti nascita e una contrazione dei posti letto ordinari per la pediatria, favorendo lo sviluppo di attività di day hospital e day service.
Nella rete materno neonatale va valorizzata la funzione del consultorio come luogo elettivo per seguire il percorso nascita”.

Il punto nascita di Campobasso, inserito nel presidio ospedaliero del Cardarelli che è Dea di I livello, e che è dotato di una terapia intensiva neonatale, non si tocca. Così come non si tocca quello di Isernia (del Veneziale) “che, nonostante il basso numero di parti, ha ottenuto la deroga da parte del Comitato Percorso Nascita Nazionale (CPNn) per le disagiate condizioni oro-geografiche a condizione che venisse chiuso il PN di Termoli”.
L’anello debole – che molto più che verosimilmente salterà – sarà appunto il Punto nascita di Termoli “attualmente ancora in funzione nonostante il parere negativo del CPNn che ne richiedeva la chiusura a causa del basso numero di parti, dell’alto tasso di tagli cesarei, della mancanza dei requisiti di personale e tecnologici richiesti per un punto nascita sicuro”.

Pietra tombale, dunque? Pare proprio di sì.

Nel Pos si evidenziano, preliminarmente, le caratteristiche demografiche – in particolare – del contesto molisano, sottolineando “la progressiva diminuzione del tasso di natalità, sceso al 5,8 per mille (il più basso in Italia insieme alla Sardegna), con un tasso di crescita naturale (rapporto tra nascite e decessi) pari a -9,5 per mille (il peggiore in Italia)”. Questioni note come noto è il non soddisfacimento da parte dell’ospedale di Termoli del requisito dei 500 parti all’anno che il Decreto Balduzzi prevede come conditio sine qua non per tenere in attività un punto nascita. Che poi, in realtà, i numeri di parti delle donne termolesi e del Basso Molise superano le 500 unità, ma sono ‘erose’ però dal limitrofo ospedale di Vasto.

Ultima notazione dal Pos è quella che prevede, come a compensare la contrazione dei posti letto e la riduzione da 3 a 2 dei punti nascita, il potenziamento della rete consultoriale, anche perchè “la distribuzione territoriale dei consultori in Molise – si legge – è molto lontana dal gold standard di un consultorio ogni 20.000 residenti (uno ogni 10.000 abitanti nelle aree interne e rurali, ndr) ed è la più bassa nel contesto nazionale”.

Preso atto da quanto scritto nella bozza del nuovo Pos, da cui “non si rileva nulla di più di quanto era già da tempo prevedibile. La nuova programmazione in pratica segue le linee dell’attuale PO 2019/21 vigente che altro non era che la prosecuzione di quanto previsto nel POS 2015/18. Del resto è risaputo che le stesse programmazioni sono state redatte con il supporto dei tecnici dell’Agenas, non avendo la struttura commissariale personale idoneo”, il Comitato San Timoteo dice la sua. Che è sintetizzabile nell’espressione “Salviamo il salvabile”.

Intanto una precisazione: “Da un primo sommario esame, dalla bozza del nuovo PO 2022/24 si rilevano le linee generali di programmazione, non si indica il numero dei Posti letto, l’assegnazione alle strutture private e quelli ai diversi Presidi ospedalieri pubblici, oltre al numero e la distribuzione delle Unità Operative: Complesse, Semplici, Dipartimentali. Ciò non consente ad oggi di avere completezza sulla programmazione e riorganizzazione del servizio sanitario regionale per il nuovo triennio 2022/24, e molto potrà incidere sull’Atto Aziendale del Direttore Generale dell’Asrem che seguirà all’approvazione del P.O. 222/24 definendo ruolo e funzione dei Distretti e presidi ospedalieri”.

Per quanto poi riguarda l’ospedale San Timoteo di Termoli, per cui il Comitato si batte da 13 anni, “è evidente, purtroppo, l’assenza definitiva nella programmazione del Punto nascite. Ne consegue l’inevitabile prossima chiusura prevista nella bozza del PO entro il 31 dicembre prossimo, dopo la stipula di un accordo di collaborazione con l’Asl Chieti-Lanciano-Vasto, in particolare con l’ospedale San Pio di Vasto”.

Che fare, allora? “Per il San Timoteo, unico presidio ospedaliero del basso Molise, non resta che ‘pretendere’ con determinazione la salvaguardia e il potenziamento di tutti i reparti e le Unità Operative e Dipartimentali attualmente presenti. Quindi occorre in primis incrementare il personale sanitario e nominare i Primari, vincitori di concorso, nei vari reparti, in sostituzione degli attuali facenti funzione. Ciò farà crescere l’interesse a partecipare ai concorsi per l’assunzione a tempo indeterminato di personale, che finora molti dei quali sono andati deserti, e ridare futuro certo all’ospedale”.

Quindi l’appello alla politica, all’intera classe dirigente e amministrativa e in primis ai sindaci, cui si chiede ora “una unità di intenti e azione per evitare che, come per il Punto nascite, si prosegue a stipulare altri accordi di collaborazione anche per Stroke Unit, Traumatologia ed altre ancora, come previste dal POS 2019/21 con la stessa Asl di Chieti-Lanciano-Vasto e/o altre regioni limitrofe. Dalla bozza pare che ciò non dovrebbe accadere per Emodinamica in quanto con la nuova programmazione si prevede di potenziarla unitamente al reparto di Cardiologia”.

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Insomma il Comitato auspica che quanto previsto per il rilancio di Cardiologia (ed Emodinamica che ne è parte integrante) debba attuarsi anche alle altre discipline presenti al San Timoteo. “Ciò porterà benefici di cure ai cittadini del Basso Molise, e tornando ad essere, come in passato, punto di riferimento dell’alta Puglia e del Basso Abruzzo, produrrà benefici economici diminuendo la mobilità passiva e crescendo quella attiva. Ciò rafforzerà anche l’immagine di un territorio vocato, non a chiacchiere, al turismo e capace di garantire le cure necessarie agli ospiti che scelgono di trascorrere le loro vacanze in Molise”.

Di primaria importanza è – per il Comitato presieduto da Nicola Felice – la questione del personale con definizione del nuovo Piano del fabbisogno e l’immediato reclutamento di medici, infermieri, OSS, tecnici. “Senza reclutamento di nuovo personale cresceranno le criticità negli ospedali, poiché per attuare i nuovi servizi di medicina territoriale (avallata dal Pnrr, ndr) si è costretti a utilizzare personale in servizio nei presidi ospedalieri”.

La conclusione del Comitato: “Si ritiene che allo stato dei fatti è ancor più necessario ed urgente che il nuovo Governo prenda a ‘cuore’ il Molise ed emani con urgenza il Decreto Molise, che consentirà in futuro di avere una programmazione sanitaria rispondente alle esigenze dei molisani”.

Appello rivolto prima di tutti ai neo parlamentari eletti. “Accantonando le appartenenze e i colori politici, dobbiamo essere tutti uniti a sostegno della classe dirigente e della nuova delegazione Parlamentare del Molise, che a tal riguardo ha assunto precisi impegni.
Ora si salvi il salvabile!”

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