I consigli comunali si ribellano al Pos di Toma. In dirittura d’arrivo – come successo anche a Termoli – la richiesta di convocazione di un Consiglio comunale monotematico a Larino sul tema sanitario e nello specifico “per discutere di una serie di criticità che chiunque ha letto il documento avrà certamente avuto modo di notare”. Così il primo cittadino Pino Puchetti che dichiara di condividere appieno le preoccupazioni espresse dall’associazione Vivi Larino che aveva parlato di “colpo di grazia per la sanità in Basso Molise” e che “ringraziamo per lo spirito propositivo dimostrato in merito alle considerazioni espresse sulla valutazione del nuovo POS”.
Dunque l’annuncio da parte del sindaco della cittadina frentana che lunedì 24 ottobre la maggioranza protocollerà la richiesta di convocazione di un Consiglio comunale monotematico relativo al documento di recente inviato ai Ministeri Competenti a Roma per una prima valutazione. Un documento che però sta facendo molto discutere e pare non piacere a nessuno, a cominciare dai primi cittadini delle comunità molisane che – come Conferenza dei Sindaci – hanno chiesto il ritiro immediato del Pos 2022-2024 che non si condivide né nel metodo – mancanza di coinvolgimento e condivisione – né nel merito (leggasi tagli a servizi e reparti).
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Tornando a Larino e all’ospedale Vietri, sia il sindaco che ViviLarino sottolineano il vulnus del piano sanitario relativo alla Camera Iperbarica, che “non viene mai menzionata” nonostante sia “punto di riferimento per tutto il Molise e le regioni limitrofe, ferma ormai da più di un anno nonostante le continue richieste da parte del Sindaco di trovare un sostituto all’anestesista andato in pensione”, afferma Puchetti.
Tra le criticità sostanziali che il capo della Giunta di Larino menziona ci sono anche altri “aspetti fondamentali e prese scelte che ci trovano in disaccordo”. “Non capiamo perché il Centro operativo per la medicina territoriale è stato previsto a Termoli, nonostante il Vietri, in quanto Ospedale di Comunità, dovrebbe assumere esattamente il ruolo di rappresentare il territorio.
Infine, ci saremmo aspettati che all’interno del nostro plesso fosse prevista la riabilitazione ospedaliera per acuti, in continuità con quella già attiva per i post-acuti, soluzione questa auspicabile per inquadrare al meglio il Vietri in termini di supporto operativo al San Timoteo di Termoli”.
Sottolineato dal sindaco bassomolisano anche quello del mancato coinvolgimento dei territori: “Il Programma Operativo della Sanità è infatti stato approvato nel mancato rispetto della normativa vigente che impone di concertarne le decisioni con la Conferenza dei Sindaci”.
Criticità condivise appieno dall’associazione ViviLarino così come da altri organismi civici e altresì da altri Comuni (anche i capigruppo della maggioranza di centrodestra in Consiglio Comunale a Termoli hanno chiesto un’assise monotematica in cui si chiederà formalmente l’impegno del sindaco a chiedere a Toma il ritiro del Pos). Non è certo solo il Basso Molise a criticare le scelte sanitarie che il Pos per il prossimo triennio intende adottare (anche il sindaco di Isernia è stato molto critico così come il presidente della Conferenza dei Sindaci, il primo cittadino di Agnone) ma per ViviLarino “quello che è stato messo nero su bianco non è nulla che possa far intendere o sottintendere l’inversione di rotta, doverosa secondo il nostro parere, che ci si auspicava sul tema sanità specie per le comunità basso-molisane”.
Puchetti conclude dicendo che nel corso del prossimo consiglio comunale “ci auguriamo di poter recepire ulteriori suggerimenti da parte di Vivi Larino, di altre associazioni, nonché di professionisti, stakeholder ed esperti del settore”.
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