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Pane, impennata dei costi. Panificatori da Toma: “Interventi urgenti o rischiamo di chiudere”

Aumenti delle materie prime e dell'energia: il comparto è al collasso. Se ne è parlato in un incontro nella sede della Regione. L'amministrazione due anni fa ha approvato una legge per promuovere e tutelare l'attività di panificazione e dei prodotti da forno. Il capo della Giunta: "Problema diffuso su tutto il territorio, ma serve l'ok dell'Europa per sbloccare i fondi"

“Se non si interviene, molti forni rischiano di chiudere o di dover licenziare i dipendenti“. L’allarme lanciato dai panificatori molisani è arrivato fino al presidente Donato Toma che oggi (6 ottobre) ha incontrato alcuni rappresentanti del settore a Palazzo Vitale. Gli aumenti dei costi energetici e delle materie prime hanno fatto esplodere una crisi senza precedenti: attività al collasso, prezzi più alti per i consumatori. A Campobasso e Termoli, ad esempio, per acquistare un chilo di pane si può arrivare a pagare anche 3 euro e 50 centesimi.

Le prime avvisaglie della grave emergenza ci sono state la scorsa estate, con l’arrivo delle prime bollette: un salasso per i panificatori, come vi abbiamo raccontato.

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Questa mattina il governatore Donato Toma e il presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone hanno incontrato una delegazione di panificatori molisani alla presenza del direttore di Fiesa (Federazione italiana specialisti settore dell’alimentazione) Confesercenti Abruzzo e Molise, Angelo Pellegrino, e del vice Mario Porrone. Al centro del confronto la richiesta di interventi urgenti per sostenere un settore sempre più vicino al collasso nonostante i panifici siano un pezzo importante dell’economia molisana. Un comparto valorizzato anche da una legge regionale – la numero 6 del giugno 2020 – che prevede disposizioni per la promozione e la tutela dell’attività di panificazione e dei prodotti da forno in regione.

Zucchero, olio, farina: sono queste le materie prime che i panificatori usano per produrre i loro prodotti da forno e che hanno subìto un maggiore rincaro dei costi. Aumenti riguardano anche la carta e la plastica per gli imballaggi. La ‘mazzata’ finale è stata l’impennata di corrente, gas e acqua che servono ad alimentare i forni. 

Il presidente Toma ha ascoltato gli interventi dei presenti e confermato loro che la Regione conosce a fondo la questione e che, così come avvenuto per gli interventi di sostegno in risposta agli effetti della pandemia sulle imprese e poi per la valorizzazione del pane a produzione artigianale, farà la sua parte “nell’ambito delle decisioni che saranno adottate a livello nazionale – ha detto Toma – perché si tratta di un problema che è chiaramente diffuso su tutto il territorio. L’azione politica potrà essere esercitata in tempi rapidi e con determinazione, in linea con quanto concertato con le altre Regioni. La questione è sotto la lente di tutti i miei colleghi a livello nazionale ed è una questione più ampia in cui l’Europa dovrà giocare un ruolo essenziale. Noi sappiamo che sono interventi importanti per tante attività e comparti, a maggior ragione per quello del pane che, grazie al vostro notevole sforzo – ha proseguito Toma rivolgendosi ai presenti – rappresenta un’eccellenza per la nostra terra, qualcosa da preservare e promuovere”.

Quindi, “lavoreremo affinché il nuovo Governo spinga perché l’Europa ci autorizzi a mettere in campo i fondi che abbiamo a disposizione, come fatto con il Covid, per evitare che le attività produttive chiudano mettendo in crisi il sistema economico e sociale”.

Il governatore ha annunciato che la questione sarà discussa dalla Conferenza dei Presidenti in programma la prossima settimana.

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