L'Ospite

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L’anello debole

È uscito in questi giorni il Rapporto Caritas su povertà ed esclusione sociale dal titolo “L’anello debole”.

Il rapporto restituisce una fotografia allarmante e preoccupante del Paese: nel 2021 le famiglie in povertà assoluta risultano 1 milione 960mila, pari a 5.571.000 persone (il 9,4% della popolazione residente). L’incidenza si conferma più alta nel Mezzogiorno (10% dal 9,4% del 2020) mentre scende in misura significativa al Nord, in particolare nel Nord-Ovest (6,7% da 7,9%).

Tre dati mi hanno particolarmente impressionato:

1- la povertà è ereditaria. Sei poveri su dieci provengono da famiglie povere. L’ascensore sociale, ovvero il pilastro dello stato-welfare italiano, non esiste più;

2 – il 69,7 % dei poveri non supera la licenza media (84,7% al Sud e nelle Isole);

3 – il Reddito di Cittadinanza raggiunge solo il 44% dei poveri assoluti.

Aumenta la povertà tra chi lavora: 1 su 4 utenti Caritas è occupato. La Cei: “Non abolire il RdC”

Ci troviamo in una fase delicatissima nella quale o interveniamo con tempestività oppure lo scollamento sociale rischia di accentuarsi in modo irreversibile. Disponiamo di importanti risorse pubbliche che possono contrastare questa escalation verso la povertà.

Il primo sforzo è capire attraverso un dialogo con il Terzo Settore, come coordinare risorse pubbliche e private affinché non vi siano sovrapposizioni e una concentrazione verso una sola e la stessa tipologia di utenza.

Le politiche sociali dovrebbero monitorare le misure pubbliche nel loro funzionamento e impatto sulla vita delle persone, prevedendo nelle progettazioni familiari un capitolo specifico per la tutela formativa dei propri figli. Accanto a ciò intervenire per favorire l’inserimento lavorativo di persone in difficoltà, con azioni di formazione e orientamento al lavoro.

Il GOL Garanzia Occupabilità Lavoratori, previsto dal PNRR, è un ottimo strumento, è pensato per rafforzare i percorsi di occupabilità di disoccupati, lavoratori poveri o fragili/vulnerabili (NEET, giovani, maturi), beneficiari di RdC e di ammortizzatori sociali in costanza o assenza di rapporti di lavoro: si tratta di 3 milioni di persone da formare o riqualificare entro il 2025, di cui il 75% saranno donne, disoccupati di lunga durata, giovani under 30, over 55.

In Molise ne sono previste 1.530. Ma siamo fermi a soli 44 prese in carico, attestando la nostra Regione all’ultimo posto nella classifica nazionale, in cui le altre regioni stanno registrando una media del 60%.

Il PNRR attraverso la Missione 5 Componente 2, quella destinata agli Ambiti Sociali potrebbe avere come obiettivo quello di creare servizi per rendere compatte e di facile accesso tutte le forme di aiuto e sostegno economico alle persone in povertà erogate a livello locale dai Comuni anche in forma associata.

Vitale è il dialogo con le nostre Caritas Diocesane. Vitale è il confronto con la loro esperienza.

Va riconosciuta una grande visione ai nostri Ambiti Sociali che da subito hanno intavolato un dialogo con le nostre Caritas per mettere in atto un funzionale sistema di protezione sociale.

Stiamo entrando in una nuova fase di politiche pubbliche che richiede a tutti di ridefinire il proprio ruolo in un contesto socio-economico diverso rispetto a prima.

Ora è il momento di programmare e agire, non si aspetti un minuto di più per andare incontro all’ “anello debole” delle nostre comunità.

Vittorino Facciolla – segretario regionale Pd Molise

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