La retata

La scia della droga da San Severo al Molise: legami coi boss e giro d’affari da 6mila euro al giorno

18 misure cautelari di cui 14 in carcere e 41 indagati in totale nell'operazione White Beach che ha svelato un'organizzazione criminale con piazze di spaccio a Termoli, Campomarino, Guglionesi e Sant'Elia a Pianisi

È di 18 misure cautelari di cui 14 arresti in carcere, 3 ai domiciliari e un obbligo di dimora il totale dell’operazione ‘White Beach’ che nelle prime ore di oggi 5 ottobre ha visto i militari del comando provinciale dei Carabinieri di Campobasso eseguire un’ordinanza firmata dal Gip del tribunale di Campobasso su richiesta della procura Distrettuale Antimafia del capoluogo molisano. Gli arresti e un totale di 41 perquisizioni sono stati eseguiti fra Termoli, Campomarino, Sant’Elia a Pianisi, Guglionesi e San Severo.

L’indagine ha scoperchiato un’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Secondo gli inquirenti nel territorio del basso Molise c’è stato un importante aumento del consumo di cocaina e hashish dietro il quale c’era un’organizzazione composta da pregiudicati sanseveresi e molisani che collaborava anche con personaggi della criminalità foggiana e in particolare sanseverese per il rifornimento della droga.

Questa associazione avrebbe aggredito la zona della fascia costiera molisana per poi estendersi capillarmente nell’entroterra della provincia di Campobasso. Secondo quanto detto dai carabinieri in una conferenza stampa con il procuratore capo Nicola D’Angelo stamane a Campobasso, l’associazione aveva sede a Campomarino Lido, nell’abitazione del principale indagato, vale a dire un incensurato di San Severo da molti anni residente in Molise. Quest’ultimo, con la collaborazione di alcuni familiari, confezionava le dosi per lo spaccio al dettaglio e selezionava il quantitativo destinato al rifornimento delle altre basi di spaccio che erano individuate a Termoli, Guglionesi, Sant’Elia a Pianisi e nella stessa Campomarino. Risultano però anche episodi di spaccio a Portocannone e in alcuni quartieri di Campobasso.

droga carabinieri conferenza operazione white beach

Piazze di spaccio tutte gestite da suoi stretti collaboratori che facevano parte della stessa organizzazione criminale e che avevano come sedi gli appartamenti degli indagati oppure alcuni negozi e attività della costa dove spacciatori e consumatori di droga si incontravano per lo scambio dei soldi e della merce. Nel corso dell’attività di indagine c’è stato un arresto in flagranza di reato che aveva portato al sequestro di cocaina e hashish in un noto locale di Guglionesi individuato come una delle piazze di spaccio della organizzazione criminale.

La droga arrivava da San Severo e veniva trasportata con staffette, servizi di vedetta e scorte ai corrieri che viaggiavano sulle statali che collegano Puglia e Molise su auto preparate appositamente con intercapedini e nascondigli all’interno degli abitacoli per poter celare le sostanze stupefacenti. Quindi veniva controllata la merce tramite assaggiatori o gli stessi consumatori di droga che la provavano direttamente sulle piazze di spaccio. I capi dell’organizzazione non esitavano a intimidire i pusher con minacce e aggressioni verbali per il recupero dei soldi.

L’organizzazione criminale era riuscita a costituire un commercio stabile redditizio di stupefacenti dalla Puglia al Molise che viene reputato attivo dagli inquirenti fin dal 2018, e aveva legami con boss della criminalità sanseverese, i quali garantivano facili e costanti arrivi di droga anche in poco tempo.

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Il volume d’affari prevedeva il piazzamento sul territorio molisano di circa 100 grammi di hashish al giorno e 350 grammi di cocaina alla settimana che potevano fruttare sul mercato circa 6.000 euro quotidiani. L’indagine White Beach è stata condotta con attività tecniche, osservazioni, pedinamenti, perquisizioni e dopo aver sentito numerosi testimoni. Era stati già 4 gli arresti in fragranza, oltre a diversi sequestri di stupefacenti per un totale di 960 grammi di cocaina, 120 grammi di hashish e 70 grammi di marijuana. Se 18 sono state le ordinanze cautelari risultano invece essere 41 in totale gli indagati. Fra loro, i carabinieri hanno segnalato all’Inps anche 5 che risultano percettori del Reddito di cittadinanza.

Nel corso dell’operazione effettuata questa mattina hanno partecipato 200 militari dell’Arma dei Carabinieri dei comandi provinciali di Campobasso e Foggia oltre alle unità cinofile della Legione carabinieri Abruzzo e Molise, Puglia e Campania, oltre che da due unità cinofile della Guardia di Finanza di Campobasso. Il procedimento è tuttora nelle fasi delle indagini preliminari.

I legali difensori degli indagati, chiamati dagli stessi durante la notte in occasione delle perquisizioni e delle notifiche di misure restrittive, stanno acquisendo le informative. Tra gli altri Silvio Tolesino, Nicolino Cristofaro, Pino Sciarretta e Mario Bellotti.

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