Prime richieste di cig

Il caro energia mette in ginocchio le industrie: “Costi quintuplicati in un anno, situazione sempre più grave”

Il presidente di Assindustria Molise Vincenzo Longobardi lancia l'allarme: "Questo aumento dei prezzi genererà il tracollo della domanda di prodotti perché la gente non avrà soldi per poterli acquistare"

Costi aumentati di otto volte nell’arco di tre anni per le aziende molisane e di cinque volte dal 2021 a oggi. È quanto denuncia pubblicamente il presidente degli industriali del Molise, Vincenzo Longobardi. La prima conseguenza è che ci sono aziende intenzionate a mettere i lavoratori in cassa integrazione, mentre altre potrebbero non superare l’inverno.

In una dichiarazione rilasciata all’Ansa, il numero uno di Assindustria regionale è intervenuto sulla questione del caro energia che tanto sta pesando sulle famiglie ma che al tempo stesso mette a forte rischio anche la sopravvivenza delle imprese, anche le maggiori industrie che spesso sono anche le più energivore. Senza contare che la situazione attuale arriva dopo due anni di pandemia e nel bel mezzo di una crisi internazionale scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina.

“In Molise la situazione per le aziende sta diventando sempre più grave, difficile. Gli aumenti sui costi di energia che abbiamo sono 5 volte il prezzo dello scorso anno e 8 volte di più rispetto al 2019″ afferma il presidente dell’Associazione industriali del Molise Vincenzo Longobardi.

“Per l’elettricità, gli incrementi sono di due volte e mezzo i prezzi dell’anno scorso. Con questi costi già diverse aziende del Molise stanno chiedendo la cig – le parole di Longobardi -. Qui, in regione, il fenomeno lo stiamo vedendo con un po’ di ritardo. In altre aree d’Italia sono già ferme. Questo aumento dei prezzi genererà il tracollo della domanda di prodotti perché la gente non avrà soldi per poterli acquistare. Le aziende precicliche stanno già avendo questi effetti”.

vincenzo longobardi confindustria molise

Il presidente degli industriali molisani si è soffermato inoltre sui possibili rimedi, facendo sapere però che le energie rinnovabili al momento non sono sufficienti. “Il fotovoltaico arriva a coprire il 15 per cento del fabbisogno. Rispetto a questa situazione, l’unica speranza è rappresentata dall’aumento dei crediti d’imposta”.

Longobardi sottolinea come il problema maggiore sia la mancanza di liquidità. “C’è un problema finanziario da considerare. Le più piccole stanno andando in difficoltà, ci vogliono linee di credito agevolate. In tutto questo non ci dimentichiamo che i tassi di interesse stanno salendo. È necessario un aiuto da parte della Regione – ha concluso il rappresentante degli industriali – per il finanziamento di progetti di energia alternativa individuali o di comunità energetiche”.

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