Termoli

Distributore in via delle Acacie, il Tar dà ragione a Metano Puglia: non c’è niente di abusivo

La sentenza del tribunale amministrativo regionale dà ragione ai ricorrenti contro un'ordinanza di quattro anni e mezzo fa. Il Comune dovrà pagare le spese processuali

Il distributore di metano di via delle Acacie, periferia sud di Termoli di fianco alla statale 87, può restare aperto così com’è e non deve demolire alcune opera.

Lo ha stabilito una sentenza del Tar del Molise dello scorso 6 ottobre che ha dato ragione al ricorso presentato dalla società Mama srl e la ditta Metano Puglia contro l’ordinanza del Comune di Termoli che il 22 giugno 2018 aveva disposto l’impossibilità del distributore a restare aperto e la necessità di dover abbattere delle opere abusive perché l’impianto, secondo l’Amministrazione comunale dell’epoca, non osservava le fasce di rispetto di terreno confinante con l’autostrada A14.

Si tratta dell’ennesimo capitolo di una vicenda contorta e ingarbugliata che ha visto i titolari di Metano Puglia e il Comune di Termoli fronteggiarsi in tribunale non solo in sede amministrativa come in questo caso, ma anche in sede penale con il proscioglimento ormai un anno fa dell’ex sindaco Angelo Sbrocca e di altre tre persone dall’accusa di concussione relativa alle autorizzazioni dell’impianto. Un altro procedimento penale vede invece il protagonista il titolare di Metano Puglia per occupazione di terreni di proprietà comunale.

Adesso però arriva un importante pronunciamento a favore della ditta. Il distributore aveva ottenuto infatti le autorizzazioni per poter aprire ma era stato costretto temporaneamente a fermarsi a causa di opere ritenute abusive, quali una recinzione e altri manufatti realizzati su area comunale. Ma dopo aver sanato quella posizione, era intervenuta Società Autostrade per l’Italia a protestare ritenendo che la fascia di rispetto autostradale non fosse stata osservata. In sostanza che il distributore sorgesse troppo vicino ai terreni dell’autostrada A14.

Per questo nel giugno 2018 il Comune di Termoli, all’epoca guidato dalla Giunta di Angelo Sbrocca, ha emanato una ordinanza che diffidava la ditta a utilizzare l’impianto e a demolire le opere ritenute abusive. La questione è andata avanti ed è finita in tribunale con il distributore rimasto aperto fino ad oggi senza un intervento risolutivo da parte dello stesso Comune.

Adesso i giudici del tribunale amministrativo regionale hanno dato ragione alla Metano Puglia, ritenendo contraddittorio il provvedimento dell’amministrazione comunale poiché era stato lo stesso Comune a concedere la Scia per i lavori. I giudici fanno rilevare come a distanza di circa 5 anni “non è stato adottato alcun provvedimento demolitorio e di ripristino dello stato dei luoghi”. Per il Tar inoltre, la diffida del Comune appare andare in contrasto con la necessaria temporaneità del potere di sospensione dei lavori.

I giudici poi definiscono anche illogica la diffida perché pretende di sospendere realizzazione di lavori ormai già eseguiti e persino collaudati con esito positivo dallo stesso Comune. Nella sentenza i giudici hanno condannato il Comune al pagamento delle spese processuali.

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