Per masha amini

Ciocche di capelli per l’Iran, Campobasso risponde presente: “La libertà non ha prezzo”

Saranno consegnate all'Ambasciata iraniana le ciocche raccolte oggi durante la manifestazione organizzata in piazza Municipio a Campobasso

Non solo le donne, ma anche gli uomini. Decine di persone hanno deciso di farsi tagliare una ciocca di capelli, il gesto diventato l’emblema della battaglia a difesa dei diritti del popolo iraniano. E’ sfociata nel sangue la rivolta seguita alla morte – lo scorso 16 settembre – di una ragazza di soli 22 anni, Masha Amini, arrestata con l’accusa di non aver indossato il velo secondo la legge.

“Siamo qui in piazza, a Campobasso, per dire che la libertà non ha prezzo, che la vita non ha prezzo. Questa città e questa regione hanno voluto dire la loro insieme a centinaia di piazze italiane”, scandisce Bibiana Chierchia, consigliera comunale del capoluogo ed esponente del Partito democratico. E’ una delle promotrici della manifestazione che ha coinvolto, oltre alle Donne Democratiche e al Pd, anche Alleanza Verdi sinistra, l’Associazione partigiani (Anpi) del Molise e l’associazione Primo Levi, Arcigay e Left Wing Molise. Anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno aderito al flashmob. Erano presenti, tra gli altri, Antonio Pardo D’Alete e Alessandra Salvatore, rispettivamente presidente e consigliera comunale del Pd, l’esponente della segreteria regionale dem Nicola Messere, il segretario regionale della Cgil Paolo De Socio, diversi rappresentanti della società civile.

Le ciocche, racchiuse in un nastrino bianco, saranno consegnate all’Ambasciata iraniana a Roma. “La sorte di Masha Amini ricorda quella del ‘nostro’ Giulio Regeni”, aggiunge la Chierchia. “La nostra è una silenziosa ma urlante solidarietà, ma stanno perdendo la vita tanti iraniani che hanno il coraggio di scendere in piazza e protestare”.

Nel resto del Paese analoghe manifestazioni si sono svolte a Roma, Napoli, Piacenza e Bologna.