Crisi idrica a novembre

Acqua ai minimi storici, scende il livello delle sorgenti: in Molise parte il razionamento

Molise Acque ha comunicato a 11 comuni del Basso Molise una riduzione del flusso idrico erogato del 20% finché continuerà la siccità. Ma presto potrebbe toccare al resto della regione

Non c’è abbastanza acqua di sorgente e non ci sono i componenti chimici per la potabilizzazione a pieno regime dell’acqua del Liscione. Con queste motivazioni l’azienda speciale Molise Acque ha comunicato a 11 comuni del Basso Molise una riduzione della fornitura idrica del 20% circa. Non siamo in emergenza idrica ma le premesse ci sono tutte. Le scarse precipitazioni di questo autunno, unite alla siccità ormai evidente a chiunque, stanno riducendo di molto l’acqua a disposizione della zona costiera e dintorni.

Molise Acque scrive ai Comuni di Guardialfiera, Larino, Guglionesi, Ururi, San Martino in Pensilis, Portocannone, Campomarino, Montenero di Bisaccia, Petacciato, San Giacomo degli Schiavoni e Termoli (sia all’Acea che al Cosib) per rendere noto che “il livello delle sorgenti del Matese è in sensibile riduzione, il livello della diga del Liscione continua a scendere e benché al momento sia ancora sotto controllo, le previsioni meteo inducono a ritenere probabile un continuo diminuire dello stesso. Il tutto ulteriormente aggravato dalla situazione del mercato per la quale non sono più reperibili – specifica la nota – i prodotti chimici per l’impianto di potabilizzazione nelle quantità necessarie a mandarlo in produzione a pieno regime. Se dovesse perdurare tale situazione specifica non è escluso addirittura il suo fermo”.

Sono queste le ragioni che spingono l’azienda speciale a quella che definisce “un’indispensabile razionalizzazione e uso ottimizzato della risorsa idrica fino a quando si potrà considerare normalizzata la situazione. Per questo Molise Acque procede da subito a una riduzione della fornitura idrica pari a circa il 20% e invita i comuni ad “assumere i necessari provvedimenti di regolazione del flusso idrico in funzione della disponibilità della risorsa idrica”.

Secondo l’ingegnere di Molise acque, Carlo Tatti, “per ora la situazione è monitorata ma fra 15 giorni se continua così la situazione potrebbe diventare drammatica non soltanto il basso Molise ma in tutta la regione, visto che per la prima volta il livello delle sorgenti del Matese è fortemente sceso”.

A quanto pare, alla siccità che sta prosciugando persino le sorgenti del Matese, si è aggiunta una particolare condizione dettata dalla crisi energetica in atto: gli impianti di produzione dei componenti chimici necessari per la potabilizzazione dell’acqua del Liscione sono chiusi a causa della difficile situazione economica. Molise Acque ha fatto scorta di questi componenti ma è chiaro che se la situazione dovesse restare come adesso le scorte potrebbero non bastare. L’acqua del Liscione serve a dare acqua – in particolari momenti dell’anno – al solo Basso Molise, ma il resto della regione non può stare tranquillo. Una siccità prolungata infatti costringerebbe l’ente gestore ad allargare il razionamento a tutto il Molise.

Per questo la nota di Molise Acque vuole essere l’ennesimo tentativo di sensibilizzare le amministrazioni e i cittadini a un uso più consapevole e a non sprecare le risorse idriche disponibili.

Intanto il Comune di Montenero di Bisaccia ha invitato l’utenza “a un uso consapevole ed equilibrato della risorsa idrica, evitando sprechi e utilizzando l’acqua potabile solo per gli scopi strettamente legati all’alimentazione umana; si informa inoltre che gli uffici comunali preposti avvieranno uno stretto monitoraggio quotidiano delle proprie scorte idriche presenti nelle vasche di accumulo, al fine di comunicare, se necessario, eventuali sospensioni programmate dell’erogazione”.

Così invece il sindaco di Petacciato: “Molise acque ci informa, stante il perdurare di mancanza di precipitazioni, di una riduzione del 20% del flusso idrico nelle prossime settimane. Solo una attento e scrupoloso utilizzo dell’acqua eviterà chiusure complete notturne e diurne. Seguiranno info e aggiornamenti”.

Impossibile davanti a questa situazione critica, non notare come il Molise ceda gran parte della propria risorsa idrica alle regioni limitrofe Puglia e Campania mentre parte del suo territorio è costretta ai razionamenti. Inoltre una opera progettata 30 anni fa e realizzata in gran parte ma incredibilmente ancora incompleta come l’acquedotto Molisano centrale sta mostrando già da adesso i suoi evidenti limiti poiché anche a causa della crisi climatica la sua portata si sta rivelando non sufficiente a erogare acqua al Basso Molise.

Se questo non fosse abbastanza per quattro comuni del basso Molise, vale a dire Petacciato, Montenero, San Giacomo degli Schiavoni e Guglionesi quella di giovedì 2 novembre potrebbe essere una giornata ulteriormente difficile visto che l’erogazione di acqua da parte proprio di Molise Acque ai quattro paesi verrà totalmente sospesa a partire dalle 5 del mattino per lavori sull’impianto di sollevamento idrico di Guglionesi. I comuni dovranno quindi arrangiarsi con le scorte presenti nei serbatoi.

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