Una brutta storia

Abbonamenti non rimborsati, i tifosi avviano la class action contro la Ss Campobasso Calcio

Oltre 300 persone (quasi la metà degli abbonati totali) si sono rivolte all'Unione Consumatori dell'avvocato Cerio, altri hanno dato mandato al pool legale Iacovino-Fiorini e allo studio dell'avvocato Roberta Potente per recuperare le somme versate a giugno e mai restituite dal Campobasso calcio. Quasi 120mila euro gli importi finiti nelle casse della società guidata da Mario Gesuè e Raffaele De Francesco.

Dopo i decreti ingiuntivi degli ex dipendenti, anche i tifosi si muovono per recuperare le somme versate alla società rossoblù – ormai praticamente scomparsa – guidata da Mario Gesuè e da Raffaele De Francesco. Oltre 300 persone si sono rivolte all’Unione consumatori guidata dall’avvocato Ennio Cerio per avviare la class action, altri si sono rivolti allo studio dell’avvocato Roberta Potente. Infine, altri tifosi hanno aderito all’iniziativa lanciata dal gruppo ‘Pazzi del Campobasso‘ e si sono rivolti al pool legale composto dall’avvocato Vincenzo Iacovino e Vincenzo Fiorini, quest’ultimo fra l’altro assiduo sostenitore del Lupo.

Il gruppo di tifosi, notizia delle ultime ore, ha infatti deciso di adire le vie legali contro la società S.S. Città di Campobasso, “stante il conclamato silenzio a dare seguito all’annunciato rimborso a seguito delle note vicende che hanno comportato l’esclusione dalla Lega Pro”, si legge in una nota diffusa da ‘Pazzi del Campobasso’.

E per questo, “ha trovato la disponibilità dell’avvocato Vincenzo Fiorini, da sempre vicino alle sorti del Lupo e dei suoi tifosi che provvederà per gli interessati a diffidare e mettere in mora la società all’immediata restituzione dei soldi degli abbonamenti”. Gli interessati potranno recarsi presso lo studio Iacovino a sottoscrivere l’apposito mandato in Campobasso in Via Berlinguer 1 (Parco dei Pini) in orari d’ufficio (ore 9.30-13; 16.30-19.30) portando con sé la ricevuta di versamento dell’abbonamento e copia di un documento di identità.

L’obiettivo è recuperare le somme versate per prenotare gli abbonamenti per la stagione 2022-2023 che il Lupo avrebbe dovuto disputare in serie C per la seconda volta. Poi l’esclusione per via di una serie di problemi di natura fiscale e di debiti col fisco su cui la Lega è stata intransigente. Inutili i ricorsi tentati dall’ex presidente Gesuè.

Lo scorso 27 agosto, all’indomani della bocciatura del Consiglio di Stato che spense ogni velleità di riammissione in serie C, la società della Ss Città di Campobasso annunciò con post su facebook, quello che è per ora l’ultimo della sua storia. Oltre a scusarsi e a manifestare il dispiacere per se stessi e per la città intera, annunciò che sarebbe stata pronta a rimborsare gli abbonati: “Un ultimo passaggio – oltre che un ringraziamento – lo meritano le 700 persone che avevano già rinnovato l’abbonamento: a breve comunicheremo le modalità di rimborso, lasciando comunque la possibilità a chi vorrà – in caso ovviamente di serie D – di confermare la tessera con ulteriori promozioni”.

Parole che sembrano essersi volatilizzate, come se non fossero mai esistite. In 700 risposero presente nel mese di giugno, dimostrando ancora una volta un amore ‘cieco’, a scatola chiusa. Che si è rivelato letale. Molti hanno sottoscritto tessere multiple in famiglie, altri abbonamenti singoli, chi più chi meno ci ha rimesso bei soldini. In queste settimane si è più volte evocata una class action per provare a recuperare qualcosa ed ora è realtà, anche se la strada appare difficile e tortuosa, nonostante l’intermediazione dello stesso sindaco Roberto Gravina.

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