La doccia fredda

I molisani non potranno più curarsi dal tumore: da ottobre stop a radioterapia al Gemelli

Dopo aver curato negli ultimi dieci anni oltre 7mila molisani, l'annuncio shock del presidente del Gemelli Molise Stefano Petracca: "Dobbiamo interrompere le prestazioni per i pazienti oncologici residenti di questa regione". Diverso il discorso per i non molisani perchè in quel caso non esistono tetti di spesa. Ed è a rischio anche il servizio di cardiochirurgia.

Se sei un paziente oncologico pugliese o campano, potrai continuare ad usufruire delle prestazioni di radioterapia all’ospedale Gemelli Molise. Un molisano che sta combattendo contro un tumore dovrà rivolgersi alle strutture di fuori regione dal 1 ottobre, ossia il giorno in cui la ex Cattolica cesserà di erogare le prestazioni salva vita non pagate dalla Regione Molise. 

L’annuncio shock viene dato dal presidente del Gemelli Molise Stefano Petracca in un incontro con la stampa a cui partecipa anche il professore Francesco Deodato, direttore della UOC Radioterapia nell’unico presidio sanitario regionale che effettua la radioterapia (fra l’altro con una equipe e macchinari di eccellenza). “Non è una scelta dettata dalla volontà del Gemelli Molise, ma dipesa della volontà del commissario (Donato Toma, ndr) e dalla struttura commissariale che ha fissato un tetto di spesa invalicabile per l’erogazione delle prestazioni di radioterapia salva-vita in favore dei pazienti oncologici molisani. Per i pazienti di fuori regione questo tetto non esiste“, spiega il presidente dell’ospedale campobassano. Tetti di spesa introdotti con un decreto nel 2020 e che hanno avviato una serie di conteziosi anche da parte di altre strutture per le cosiddette ‘prestazioni extrabudget’.

Gemelli Molise petracca

“Siamo rammaricati di dover dare questa notizia proprio quando il Gemelli compie 20 anni di attività”, ma “il commissario si è impuntato su una sentenza del Consiglio di Stato di quest’anno che ha stabilito che è legittimo prevedere un tetto di spesa, anche per prestazioni oncologiche salva vita, precisando però che è compito delle Regioni determinarli in base ai reali fabbisogni del territorio”, specifica il fondatore della Responsible Capital, il fondo svizzero che la scorsa primavera ha acquisito il 90% delle quote dell’ospedale dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS investendo oltre 30 milioni di euro.

Ventotto sono invece i milioni di crediti finora maturati dal centro di Largo Gemelli. Mentre il tetto di spesa fissato dalla Regione Molise per la radioterapia ammonta a 5,5 milioni di euro. Nel 2021, a fronte di questo budget, il Gemelli ha fatturato 7,8 milioni per erogare queste prestazioni ai molisani. In pratica 2 milioni in più.

Il Gemelli ha curato negli ultimi dieci anni più di 7mila pazienti oncologici, l’anno scorso ne sono stati 800. Quest’anno, fino ad agosto, 850 degenti hanno usufruito delle prestazioni del centro. Numeri che ricorda il professore Deodato che ha snocciolato nel dettaglio tutte le prestazioni all’avanguardia fornite dalla struttura. “Prima dell’apertura di questo centro, i molisani si rivolgevano a ospedali di fuori regione”, aggiunge il direttore dell’Unità operativa di radioterapia.

A nulla sono serviti gli incontri degli ultimi mesi e il dialogo con il commissario Donato Toma. Per questo, la stampa è stata convocata oggi (2 settembre) dopo “una serie di interlocuzioni con il commissario alla sanità che non hanno portato a nulla. Le nostre proposte contrattuali sono state ignorate”.

Quindi, “ci troviamo in una situazione assurda in cui il tetto di spesa fissato dalla struttura commissariale non rispecchia il fabbisogno dei pazienti dal momento che noi siamo l’unico centro in Molise che svolge questo tipo di prestazioni. Abbiamo dato più di un ultimatum perchè stiamo esaurendo il tetto di spesa previsto dalla Regione”. Il futuro per i pazienti molisani? Drammatico. “Dovranno tornare a rivolgersi alle strutture di fuori regione: i due centri più vicini per la radioterapia oncologica distano ad un’ora e mezza di distanza dal Molise. Per le persone aumenteranno i disagi, le difficoltà per effettuare cicli di questo tipo (che durano diverse settimane con trattamenti giornalieri) con una lesione anche del loro diritto alla salute che è garantito dalla Costituzione. Dovranno allontanarsi da casa, andare in strutture e magari aspettare più tempo per via delle liste di attesa. Invece i pazienti non molisani potranno continuare a curarsi al Gemelli”.

Non solo la radioterapia. Rischia un’interruzione anche la cardiochirurgia per lo stesso motivo. “Abbiamo presentato un piano di investimenti, ma con un questo atteggiamento politico non investiremo più in questa regione”, le parole sibilline del presidente del Gemelli. “Non è una doppia beffa, ma una tripla, quadrupla”. 

I molisani quindi dovranno anche pagare in termini di mobilità passiva che questa situazione determinerà sulle casse della sanità regionale. Tutto questo dopo anni in cui si è parlato di incrementare la mobilità attiva e della possibilità di risanare il debito richiamando pazienti da fuori regione grazie alla presenza di strutture di eccellenza come il Gemelli.

“Confidiamo nel buonsenso di chi governa questa regione a scongiurare questa emergenza sanitaria – conclude il presidente dell’ospedale privato – Cosa dovrebbe accadere per scongiurare il blocco? L’ente commissariale dovrebbe comunicarci entro questo fine settimana e per iscritto che noi possiamo continuare ad erogare questo servizio ai pazienti molisani”.

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