Regione mette all'asta palazzo di Isernia per farne un'altra Molise Cultura

E’ stato teatro di trattative tra i garibaldini e la corte reale. Fu incendiato e ai suoi balconi, che affacciano su piazza Carducci, vennero appese le teste di sette camicie rosse uccise dalle truppe borboniche.

Chi è di Isernia avrà già intuito da queste poche note storiche che stiamo parlando di palazzo Jadopi, una particolarissima proprietà della Regione Molise che sarà presto restaurata per diventare sede di rappresentanza regionale della cultura molisana.

A darne notizia è il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale Roberto Di Baggio, isernino doc, che in un raro slancio pubblico commenta entusiasta questa iniziativa “di pregio” che sarà “un biglietto da visita per l’intero Molise che potrà così finalmente avere una sede adeguata per ospitare l’immenso patrimonio culturale del territorio”.

Campobasso, in realtà, ha già una sede di rappresentanza più che adeguata al centro della città, il palazzo Gil, già sede dell’assessorato regionale alla Cultura e della fondazione Molise Cultura, dotata di cinema e spazi, interni ed esterni, per ospitare eventi e mostre anche molto importanti come quella su Picasso o Steve Mc Curry, tanto per citarne alcune.

E poi le sedi di rappresentanza non hanno mai avuto mai grande fortuna, basti pensare alla fine indecorosa che sta facendo la casa dei molisani a Bruxelles di cui vi abbiamo parlato qualche settimana fa.

Ma i 50 chilometri che separano i due capoluoghi devono apparire una distanza enorme a Di Baggio che raramente si è spellato le mani in questa maniera per applaudire alla pubblicazione di un bando pubblico di gara col quale la Regione vuole affidare progettazione e lavori di recupero di palazzo Jadopi.

Prezzo di partenza della base d’asta: due milioni di euro.

“Le offerte – lo ricorda in un comunicato stampa l’attivissimo sottosegretario Di Baggio – dovranno pervenire entro le ore 12 del 3 ottobre prossimo”. Cinque giorni dopo le buste saranno aperte nella sede dell’assessorato all’Urbanistica in via XXIV Maggio 130, a Campobasso dove Di Baggio lavora avendo, proprio lui, la delega all’Urbanistica.

“Un risultato che onora l’intero Molise – ha commentato – è stato un percorso faticoso, difficile, ma che finalmente vede la luce e che porta a compimento un altro punto del programma elettorale promesso da questa Amministrazione regionale. Un lavoro che consentirà alla città di Isernia di porre fine a un periodo in cui l’incuria, l’abbandono e il degrado hanno padroneggiato tra le mura di un palazzo storico che, oltre a essere architettonicamente prestigioso, è il custode di un prezioso ritaglio di un’epoca storica fatta di lotte e di coraggio da parte di uomini e donne che hanno sacrificato la loro vita per garantire a tutti noi oggi di vivere in un paese libero e democratico. E’ stata scritta una pagina importante per l’intera regione, che potrà avere un palazzo interamente dedicato alla cultura, alle tradizioni e alla storia del nostro Molise, in cui custodire gelosamente ed esporre al pubblico la memoria storica del vissuto di una comunità piccola, ma tenace e fiera delle proprie origini, del proprio passato e proiettata in un futuro all’insegna del turismo di qualità e al rispetto del patrimonio culturale come bene di tutti”.

Se il solerte consigliere di Forza Italia vorrà rendere davvero merito a questi suoi propositi farà bene anche a dotarsi di zaino protonico e trappola per fantasmi per scacciare lo spettro che ancora si aggira per quelle stanze vuote come narra una leggenda che lui stesso, oggi, ci ricorda.