Sanità senza servizi

In pensione il dottor Milano, via l’ultimo primario del San Timoteo: ospedale ormai declassato

Nuova tappa dell’ormai evidente smobilitazione dell’ospedale termolese: da luglio ha lasciato per limiti d’età il dottor Nicola Milano, da tempo alla guida dell’Unità di Medicina Interna. All’orizzonte nessuna sostituzione

Anche l’ultimo primario dell’ospedale San Timoteo di Termoli se n’è andato: nessuna porta sbattuta, semplici limiti d’età raggiunti per il dottor Nicola Milano, da tempo dirigente dell’Unità operativa complessa di Medicina Interna. Sembra un po’ l’ultima tessera del puzzle per completare un quadro di declassamento dell’ospedale di viale San Francesco, ormai ridotto nelle funzioni e nell’operatività.

Sono infatti senza primario o con semplice facente funzioni i reparti di Pronto Soccorso, Chirurgia, Ortopedia Generale, Anestesia, Rianimazione, Laboratorio Analisi, Radiologia, Centro Trasfusionale e Direzione Sanitaria, con l’eccezione di Angelo Malinconico, Direttore di dipartimento regionale, del CSM e del Reparto di psichiatria. Dallo scorso mese di luglio quindi anche Medicina Interna ha perso il suo primario e all’orizzonte non sembrano esserci sostituzioni. Il reparto sarà direttamente collegato al Cardarelli di Campobasso come già avviene per tutte le altre unità operative.

Al San Timoteo si respira fra gli operatori sanitari un’aria dimessa, di chi sa che il destino è segnato e alla prima occasione potrebbe salutare tutti e trovare un posto migliore altrove. La notizia dell’addio del dottor Milano non è certo un fulmine a ciel sereno, visto che il pensionamento era preventivabile da parecchio, ma per molti suona un po’ come un nuovo – l’ennesimo – requiem del San Timoteo.

L’ospedale somiglia da molto tempo a un punto di smistamento per pazienti con patologie più gravi. Chi a Campobasso, chi a Pescara, chi a San Giovanni Rotondo. Vuoi per infortuni ortopedici, gravi traumi neurologici o malori cardiovascolari, l’evidenza racconta di un ospedale non più in grado di assicurare la necessaria assistenza sanitaria ai residenti, né tantomeno ai turisti.

Il futuro appare quello disegnato dal Piano operativo sanitario 2019-2021 adottato dal presidente/commissario Toma che di fatto riduce il San Timoteo a poco più di un poliambulatorio. Poche le voci di protesta, mentre la comunità del Basso Molise fatica a capire cosa sia effettivamente successo, se è vero che molti cittadini ancora si indignano se devono fare 10 ore di attesa in Pronto Soccorso prendendosela con l’ultima ruota del carro, cioè i medici, e ignorando quale sia la realtà dei fatti, a partire da una carenza di personale e un’assenza di servizi che sono stati annunciati da anni.

Senza un intervento normativo del Governo, una sorta di legge o decreto ad hoc per la sanità molisana che però non sembra nemmeno lontanamente all’orizzonte, per l’ospedale di Termoli non c’è scampo. Ma la politica ancora una volta sembra avere altre priorità in questo periodo.

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