Campobasso

Cecere: “Il mio impegno per la sanità molisana. Centrodestra? Incompetenti, ma pure il M5S poteva fare di più”

L'aspirante senatore del centrosinistra contro le scelte del governo regionale e l'Asrem "responsabili del disastro sanitario in regione". Dito puntato anche contro la delegazione 5 stelle: "Ero in ospedale a lavorare durante la pandemia e ho chiesto io le ispezioni, ma non si è mai visto nessuno"

C’è l’ospedale Cardarelli alle sue spalle, gli ambulatori e, non troppo distante, il centro Covid mai terminato. Ha scelto un luogo simbolo di Campobasso per la sua prima uscita pubblica elettorale il dottor Giuseppe Cecere, candidato al Senato per il centrosinistra (plurinominale).

“Mi domandano spesso perché ho deciso di intraprendere questo cammino – dice l’ex primario voluto dal Pd una settimana dopo la presentazione delle liste – Sono stato medico per 35 anni, conosco bene questo settore e sono convinto che una ristrutturazione della sanità debba essere una priorità”.

Senza voler sminuire altre tematiche altrettanto importanti, e per quali Cecere garantisce identico impegno, è ovvio che da un ex primario come lui, andato via il 1 aprile del 2021 “in totale rotta di collisione con le scelte della direzione generale Asrem e la Regione Molise” ci si aspetta proposte concrete per il risanamento di un comparto che, non ha dubbi, “è stato distrutto dall’incapacità di questa amministrazione regionale che ha pure il coraggio di riproporsi agli elettori. Il centrodestra – dice ancora il dottore – oggi cerca di far dimenticare che è forza di governo in questa regione, io voglio rimarcarla invece, anche perché, a parte i paracadutati (Lorenzo Cesa e Claudio Lotito, entrambi oggi nel capoluogo ndr) si presenta anche un assessore in carica della giunta di Donato Toma (Nicola Cavaliere, ndr) responsabile, dunque, anche lui, dell’attuale situazione”.

Dalle sue stoccate non si salva neppure il senatore Luigi Di Marzio, eletto nel 2018 col M5S (poi passato al gruppo Misto dopo le critiche feroci sulla sua scelta di contrarietà al taglio dei parlamentari) e proveniente, come lui, dall’ospedale Cardarelli che dirigeva prima dell’impegno in Senato. Ricordando a Cecere la delusione del senatore Di Marzio più volte esternata per non aver potuto incidere nel settore sanitario come avrebbe sperato una volta giunto nei palazzi che contano, ha detto: “Le idee camminano sulle gambe delle persone, io ero primario al Cardarelli quando è arrivata la pandemia, ero qui ogni giorno e sono accaduti fatti inenarrabili. Il potere ispettivo è forse quello più grande che ha un senatore, ho chiamato io stesso Di Marzio (e anche gli altri) per venire a vedere cosa stava accadendo. Non si è visto mai nessuno”.

In effetti le ispezioni ministeriali sono arrivate solo a gennaio 2021 su impulso dell’ex commissario ad acta Angelo Giustini e del sindaco di Campobasso e dopo una eclatante protesta di un altro fuoriuscito dal Movimento 5 Stelle, Fabrizio Ortis, che – lo ricordiamo – si era incatenato davanti alla sede del Ministero della Salute “perché i nostri continui richiami a prendere in considerazione la grave situazione del Molise sono stati costantemente ignorati anche dal viceministro M5S Sileri”.

I morti molisani per Coronavirus fino a quel momento erano stati già 275 (al 31 gennaio). Ad oggi le vittime ufficiali sono 669.

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