Campobasso

Usano carta intestata della Cgil per diffamare Regione e Asrem: sindacato va in Procura

Il segretario regionale ha presentato denuncia contro ignoti che utilizzando loghi e carta intestata del sindacato hanno diffuso illazioni contro Regione e Asrem

Accuse generiche e diffamatorie, “illazioni” scritte su carta intestata della Cgil Molise e rivolte contro la Regione e i vertici dell’Asrem sono state fatte circolare ‘ad arte’ nei giorni scorsi destando non poche perplessità tra i destinatari.

Ha preso nettamente le distanze dai modi e dal contenuto di quel documento falso il segretario regionale del sindacato Paolo De Socio il quale ha comunicato agli organi di informazione di aver presentato una denuncia-querela in Procura contro ignoti.

I questo modo la Cgil Molise vuole non solo difendere la sua immagine, ma anche dare impulso a una indagine per risalire ai veri autori di questa fake news. E forse anche per chiedere un risarcimento danni costituendosi parte civile nell’eventuale processo contro coloro che hanno utilizzato in maniera abusiva i simboli del primo e più importante sindacato italiano.

“Nel condannare fermamente chi in maniera subdola e vigliacca intende condurre beghe di basso rango che poco hanno a che fare anche con la normale dialettica e diatriba politica e sindacale – queste le parole del numero uno di via Mosca – questa mattina ho presentato un atto di denuncia querela alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Campobasso per il tramite della Questura di Campobasso nei confronti di quanti dovessero essere ritenuti responsabili degli atti deprecabili sopra evidenziati. Tale modo di fare, a prescindere dal merito delle questioni trattate, si ritiene oltremodo grave per l’utilizzo improprio dei segni distintivi dell’organizzazione da me pro tempore rappresentata.

La Cgil del Molise ha assunto sempre a viso aperto le sue posizioni, anche dure e critiche verso rappresentanti di tutti i livelli politici e istituzionali, senza trascendere in illazioni personali che qualificano da sole i vili propositori di tale non condivisibile modo di operare”.

(AD)

 

 

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