Termoli

Morto il paziente positivo in attesa del molecolare per essere trasferito al Cardarelli. Accertamenti sulla vicenda

Il risultato del test diagnostico è arrivato stamane all'ospedale di Termoli: troppo tardi. L'uomo, un 84enne di Montenero di Bisaccia, è deceduto stanotte. Era provvisoriamente nel reparto di Medicina d'Urgenza e, vista la 'nuova regola', non poteva essere trasferito al Cardarelli (hub Covid) prima che il molecolare confermasse la sua positività

L’uomo, un 84enne di Montenero, che era arrivato martedì sera all’ospedale San Timoteo con sintomi Covid, è morto stanotte prima che potesse essere trasferito al Cardarelli di Campobasso, l’hub regionale per i pazienti con Sars-Cov-2. È finita nel peggiore dei modi la vicenda che vi avevamo raccontato ieri. Ora è stata avviata una sorta di indagine interna da parte dei vertici Asrem, accertamenti per comprendere esattamente cosa sia accaduto e se ci siano responsabilità specifiche e negligenze dietro il decesso.

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Questi i fatti. Il paziente era arrivato in ospedale a Termoli la sera del 26 luglio con sintomi quali febbre alta e tosse. Era risultato positivo al tampone molecolare rapido (tempi di attesa entro un’ora), ma come vi abbiamo spiegato da qualche giorno la procedura è cambiata e, prima di poter procedere al trasferimento presso il Cardarelli (l’unico ospedale regionale che come noto è dotato di una Rianimazione Covid) bisogna avere una conferma della positività mediante un tampone molecolare. Tampone molecolare che viene processato – da sempre – solo e soltanto a Campobasso, nel laboratorio di Biologia Molecolare. Ebbene, il risultato del test è arrivato stamattina al San Timoteo, troppo tardi però: l’anziano era già morto. E il test, neanche a dirlo, era positivo.

L’uomo, e con lui anche una donna che proprio stamane è stata trasferita al Cardarelli avendo ricevuto anche lei una conferma di positività, nel frattempo era stato ‘parcheggiato’ (termine brutto ma che rende bene l’idea di quanto accaduto) nel reparto di Medicina d’Urgenza del nosocomio termolese. Reparto che non dispone di una apposita area covid e che, stante la presenza di due potenziali positivi al Covid-19, era stato ‘svuotato’ degli altri pazienti, trasferiti chi (5) in Chirurgia chi (2) in Ortopedia.

Una situazione di estremo disagio, pertanto, si sta vivendo nel reparto delle urgenze del San Timoteo, e quanto accaduto nelle ultime ore lo dimostra. Con il virus che è tornato prepotentemente alla ribalta, la nuova ‘regola’ della conferma del risultato del tampone molecolare a seguito della positività dell’antigenico rapido risulta potenzialmente – come è di fatto avvenuto – rischiosissima.

“Incredibile che a Termoli non si possano eseguire e processare tamponi molecolari, ci sarebbero tutte le condizioni” commenta il patologo clinico del San Timoteo Giancarlo Totaro che più e più volte si è espresso a riguardo.

L’episodio di stanotte potrebbe sembrare una beffa se non fosse una tragedia, probabilmente evitabile. A ciò si aggiunga che i tre ospedali principali della regione (Campobasso, Termoli e Isernia) sono dotati di moduli di Terapie intensive mobili, consegnati tra marzo e aprile 2022 e ‘inaugurati’ in pompa magna. Peccato che nessuno dei 26 posti letto, distribuiti tra i tre nosocomi, sia mai entrato in funzione.

Di una terapia intensiva aveva bisogno l’84enne di Montenero di Bisaccia, morto a seguito dell’aggravarsi delle sue condizioni cliniche e ‘intrappolato’ in un reparto che non poteva curarlo, in attesa che il risultato di un esame desse il via libera per il suo trasferimento nell’ospedale del capoluogo di regione.

Non è escluso che anche la famiglia dell’uomo possa decidere di rivlgersi alal giustizia per avere chiarezza su come si sono svolti i fatti.

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