Sanità e politica

Consiglio regionale sfiducia il vertice Asrem Florenzano. Maggioranza Toma si astiene

Anche il Pd e i consiglieri regionali di Fratelli d'Italia Michele Iorio e Aida Romagnuolo votano a favore della mozione presentata dal Movimento 5 Stelle che contesta una serie di inefficienze al numero uno dell'Azienda sanitaria regionale nominato dal governatore Donato Toma nel febbraio del 2020. Segnali di insoddisfazione per la gestione dell'avvocato campano arrivano anche dal centrodestra

Per il Consiglio regionale il direttore generale Oreste Florenzano va rimosso dal suo incarico a capo dell’Azienda sanitaria regionale. La sfiducia al manager nominato dal presidente della Regione Donato Toma poco più di due anni fa viene espressa con il voto alla mozione – ‘Verifica della gestione sanitaria Asrem – del Movimento 5 Stelle che passa con 9 voti favorevoli e che ottiene i voti del Pd e quelli degli esponenti di Fratelli d’Italia Michele Iorio e Aida Romagnuolo. La maggioranza di centrodestra si astiene, un altro segnale di insoddisfazione nei confronti dell’operato di Florenzano.

Toma e Florenzano

Il capogruppo M5S Andrea Greco accende un faro sulle spese e sugli appalti affidati dall’Azienda sanitaria regionale. Spese considerate troppo elevate e che vanno dai 136mila euro all’anno per la manutenzione dei giardini negli ospedali di Isernia e Venafro (dove “c’è una striscia di asfalto e qualche pezzo di verde”, sottolinea il consigliere) ai costi esorbitanti sostenuti durante la pandemia per la sanificazione degli ambienti nell’ospedale Cardarelli di Campobasso. “Il contratto valeva inizialmente circa 140mila euro, l’Asrem alla fine ha liquidato alla ditta incaricata 4 milioni e 600mila euro”, denuncia Greco. “Se n’è accorto il collega Primiani che ha studiato a fondo i documenti”.

“Per un appalto da 4 milioni e 600mila euro ci vorrebbe una gara di livello europeo. La sanificazione degli ambienti di un ospedale – commenta il capogruppo pentastellato – ha un costo superiore alla gestione complessiva del Santissimo Rosario di Venafro, del Vietri di Larino o del Caracciolo di Agnone”. E ancora: “I costi per la realizzazione del Centro Covid sono lievitati, ma il Molise resta l’unica regione senza un centro dedicato alla pandemia”. Quindi, “ci sono degli sprechi – incalza Greco – ormai interi pacchetti di servizi si affidano ai privati” e “se abbiamo 80 milioni di mobilità passiva, vuol dire che esistono prestazioni richieste dai molisani e che non siamo in grado di erogare ai cittadini”.

“Ultimo fallimento vissuto dall’Asrem – argomenta il consigliere Angelo Primiani – è quello del servizio di urgenza 118. I tempi di risposta del 118 molisano sono decisamente più lunghi rispetto alla media nazionale, ma invece di potenziarlo si continuano a togliere i medici dalle ambulanze e le ambulanze dalle postazioni. I 9 minuti di ulteriore ritardo – maturati in media dalle ambulanze molisane negli ultimi 2 anni – possono fare la differenza tra la vita e la morte. Una buona direzione all’Asrem avrebbe agito per tempo, formando i medici delle Usca in dismissione per il servizio di emergenza”.

In Aula il governatore-commissario ad acta Donato Toma cerca di dribblare la questione: “Mi dimetterei da commissario se avessi la certezza che al posto mio venisse designato Andrea Greco. Non sono attaccato alla poltrona da commissario perchè è una poltrona che scotta, ma per altri motivi che in questo momento non hanno rilevanza politica”. Risponde al suo predecessore Michele Iorio, che è stato commissario da commissario alla sanità e oggi è uno dei suoi primi oppositori nel centrodestra: “Se il rimandato a settembre viene qui in Consiglio regionale e pontifica mi viene qualche dubbio (il riferimento è a Michele Iorio intervenuto poco prima, ndr), ma le responsabilità di questa situazione non sono solo dell’attuale presidente”, aggiunge. “Il Piano operativo ora non può essere approvato perchè questo Consiglio ha approvato una norma sulla sanità”, ossia un provvedimento proposto proprio da Michele Iorio.

“Evitiamo il populismo becero che peggiora l’opinione che i molisani hanno sulla sanità”, conclude Toma. Mentre su appalti e proroghe “non riferisco nulla in questa sede perchè sono tutte questioni attenzionate da Anac, Corte dei Conti e Presidenza. Se rileveremo la commissione reati o violazioni di tipo contabile e amministrativo, segnaleremo a chi di competenza”. 

Le ultime bordate contro Florenzano arrivano da Gianluca Cefaratti (Orgoglio Molise, lista che faceva riferimento all’europarlamentare Aldo Patriciello) che chiede lumi sulla Torre Covid (“Che fine ha fatto? Si farà, non si farà?”), stigmatizza la mancata attivazione del fascicolo sanitario elettronico e le carenze del Serd, un servizio prezioso nella cura delle dipendenze: “Se c”è difficoltà a reperire medici, non credo che ci siano difficoltà a reperire psicologi e psichiatri per il Serd. Abbiamo i concorsi per psicologi bloccati, graduatorie bloccate per assistenti sociali”.

Una gestione fallimentare che l’Aula certifica approvando la mozione contro il dg Asrem. “È la seconda volta che portiamo in Aula la richiesta di verifica degli obiettivi assegnati al direttore generale di Asrem, Oreste Florenzano“, commentano da M5S. Oggi è stata approvata la nostra mozione, un atto di indirizzo politico chiaro, forte. Ora, quindi, occorre che il presidente Toma agisca di conseguenza: ci aspettiamo che questo sia solo il primo passo di un percorso che porti, in tempi brevi, a sollevare Florenzano dall’incarico”.

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