Mondo agricolo sul piede di guerra

Cinghiali, assessore all’Agricoltura e Coldiretti Molise contro il Governo. Nuova protesta a Roma

Tutto fermo e l’inerzia del Governo fa arrabbiare l’Assessore Nicola Cavaliere (e i suoi colleghi italiani) e Coldiretti Molise. “La lotta all’emergenza cinghiali segna il passo”, così l’associazione degli agricoltori molisani, e l’esponente della Giunta Toma guida la protesta, “una protesta senza precedenti”, che si terrà il 14 luglio, a Roma.

Il punto, per entrambi gli attori molisani, è che a due mesi dalla presentazione della bozza di Decreto interministeriale, proposto dalla Sottosegretaria Vannia Gava, su indicazione della Commissione Politiche Agricole e su delega del Ministro alla Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, risulta tutto fermo. Critico il Delegato Confederale di Coldiretti Molise Giuseppe Spinelli: “Eravamo fiduciosi, se non convinti, che il testo sarebbe stato approvato in tempi rapidissimi, invece ad oggi non solo è ancora fermo ma non si ravvisa alcuna volontà da parte del Governo di approvarlo”. E ancora: “Nulla si è mosso e dal ministro 5 Stelle Stefano Patuanelli non ci è arrivata alcuna comunicazione in merito. Non vorremmo dirlo ma siamo sicuri che dietro questa brusca e pericolosa frenata dell’iter dell’approvazione del Decreto vi sia una chiara volontà politica dei pentastellati che non vogliono risolvere il problema dei cinghiali perché, probabilmente, secondo Patuanelli la vita dei cinghiali vale più della vita delle persone e delle produzioni agricole”.

Il testo in questione prevedeva due sostanziali modifiche all’articolo 19 della legge 157 del 1992, ovvero: l’ampliamento del periodo di caccia al cinghiale da tre a cinque mesi e la possibilità da parte delle Regioni di effettuare Piani di controllo e selezione nelle aree protette.

“Il prossimo 14 luglio, presso il Cinsedo a Roma, tutti gli assessori regionali all’Agricoltura incontreranno la stampa per denunciare i silenzi e le inerzie di parte del governo nei confronti della ormai gravissima emergenza cinghiali”. È quanto annuncia in una nota l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Cavaliere.

“In occasione del Cpa dello scorso 30 giugno – spiega Cavaliere -, su sollecitazione del sottoscritto, si è discusso nuovamente dell’emergenza cinghiali e soprattutto della bozza di decreto interministeriale che circa due mesi fa era stata proposta. Ma dopo quasi due mesi è tutto fermo e il silenzio del ministro Patuanelli è assordante. Piuttosto chiaro l’intento di qualcuno di rallentare il percorso del decreto e boicottarlo, anche perché un veloce approdo a maggio in Consiglio dei ministri, avrebbe consentito allo stesso di arrivare entro i 60 giorni canonici in Parlamento e prima della pausa agostana. Ora invece i tempi si fanno davvero incerti. Questo è l’ultimo schiaffo – tuona Cavaliere – a tutti gli assessori e a tutti i governatori d’Italia, che avevano approvato la proposta in Conferenza dei presidenti, ma soprattutto all’intero mondo agricolo, che paga a caro prezzo le conseguenze devastanti di un’emergenza cinghiali ormai già fuori controllo e dell’inerzia del governo.

Crediamo – aggiunge Cavaliere – che il tempo delle false promesse e delle inutili attese sia davvero terminato, così come quello di posizioni estremiste e completamente fuori dalle realtà, che all’interno del governo stanno ostacolando di fatto una proposta capace di dare una prima, vera risposta efficace al problema”.

“L’evento del 14 luglio – conclude – non ha precedenti, si tratta di una iniziativa di carattere politico, istituzionale e sindacale unica nel suo genere, provocata dal lassismo o peggio ancora dall’ostruzionismo dei palazzi romani. Ma potrebbe essere il primo di una lunga serie, perché in caso di mancate risposte, le manifestazioni di protesta e di denuncia saranno sempre più eclatanti”.

 

Coldiretti Molise plaude al “buon lavoro” dell’Assessore Cavaliere e dei suoi colleghi delle altre Regioni a riguardo. “Non occorre ricordare – afferma Spinelli – che la situazione è gravissima. Le aziende chiudono, ormai stremate economicamente, oltre che moralmente, dai danni incalcolabili causati da questi animali il cui numero è assolutamente fuori controllo. Come se ciò non bastasse, poi, i cinghiali, ormai padroni del territorio, causano incidenti stradali, talvolta anche mortali, e scorrazzano indisturbati nei centri abitati. Di recente si è inoltre aggiunto il pericolo di diffusione della Psa, la Peste suina africana, che sarebbe più corretto chiamare peste dei cinghiali essendo questi animali selvatici a diffonderla con il gravissimo rischio che se anche un solo capo in un allevamento ne venisse contagiato, tutti gli altri verrebbero abbattuti in via precauzionale, salvo poi verificare, a cose fatte, se tutti gli altri fossero stati infettati o meno. Occorre dare un’accelerata all’iter di approvazione del Decreto – conclude Spinelli – perché questo rappresenta un primo concreto passo verso il contenimento del numero dei cinghiali che altrimenti continuerebbe ad aumentare distruggendo di fatto l’agricoltura come anche la biodiversità del nostro Paese”.

“Quel che più ci indigna è il fatto che – conclude l’esponente di Coldiretti – tutto ciò si verifica nell’assordante silenzio del Presidente della nostra Regione, Donato Toma”.

 

 

 

 

 

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