Convegno al neuromed

Cervello sotto attacco: dal neuro covid agli stili di vita, come limitare i danni

Riduzione dei danni alla salute. Vale a dire quella forma di prevenzione per chi non può, non riesce o non ha voglia di mettere in atto misure di protezione per la propria salute ma che però auspica in qualche modo di limitare i danni provocati da comportamenti scorretti o fattori ambientali avversi. E’ una strategia di successo e consolidata nelle dipendenze, ma si sta facendo strada in molti altri settori tra cui quello ambientale e nel tabagismo.

Da qui il convegno dal titolo “Cervello sotto attacco: dalle conseguenze del Covid-19 alla riduzione del danno” che si terrà all’Istituto Neuromed, mercoledì 13 luglio, a partire dalle 9cnell’aula magna Marc Verstraete.

Gli esperti partiranno dalle conseguenze della pandemia. Strascichi  – il cosiddetto Long Covid che interessa il 75% dei pazienti che sono stati ricoverati – che sono stati e sono tuttora oggetto di studio. Tra i sintomi riscontrati: quelli neurologici, cognitivi, insieme ad ansia e depressione; che possono perdurare sino ad un anno, anche nei soggetti giovani.

Proprio alcuni studi recenti condotti su 90mila adulti over 65 anni che hanno avuto il Covid, hanno certificato l’esistenza di sintomi a lungo termine debilitanti nel 32% dei casi, tanto da suggerire di considerarlo una ‘sindrome geriatrica’.

“Le malattie degenerative cerebrali non sono un destino ineluttabile – spiega Giovanni de Gaetano, Presidente dell’Irccs Neuromed – possiamo fare molto per invecchiare con una mente lucida, a partire da stili di vita corretti, iniziati da giovani, ma proseguiti da adulti e anche nelle età più avanzate. L’ideale è avere una vita biologica del cervello più sana e longeva della vita cronologica. Un challenge impegnativo, al quale stiamo dedicando qui a Neuromed nuovi programmi di ricerca”

A questo fenomeno inaspettato si aggiungono sia fattori ambientali capaci di intervenire anche sul patrimonio genetico che gli stili di vita e i comportamenti individuali. Dunque, determinante, è evitare quanto più possibile i danni derivanti da questa serie di concause.

Per esempio, nel caso dei fumatori incalliti, una delle possibili soluzioni per limitare i danni causati dal fumo è contenuta in due studi molto recenti che hanno indicato che la sostituzione completa delle sigarette a combustione con le elettroniche porterebbe a milioni di vite risparmiate, in particolare il passaggio al fumo alternativo entro il 2040 potrebbe salvare 2,52 milioni di vite e 26 milioni di anni di vita persi, questo solo prendendo in considerazione l’impatto del fumo sulle principali 4 malattie fumo-correlate: cancro del polmone, broncopneumopatia cronica ostruttiva, cardiopatia ischemica e ictus.

Il convegno congiunto metterà insieme gli esperti in neurologia e neuroscienze della struttura di Pozzilli e il board scientifico del Mohre, l’Osservatorio Mediterraneo per la Riduzione del Rischio in Medicina (www.mohre.it).

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