Emergenza 118

Ambulanze 118 senza medici, la soluzione: “Pagare di più chi resta”

Riconoscimenti economici al personale che tampona l'emorragia di camici bianchi sulle ambulanze del 118 è la via d'uscita dall'emergenza che ha investito il servizio in attesa del nuovo bando per il rinnovo dei contratti alle associazioni. Riunione in Regione due giorni fa a cui ha partecipato anche il segretario Fismu Molise: "Hanno compreso quanto vitale sia il settore, ma il problema del personale scarso resta".

Prende forma la soluzione annunciata dal direttore generale dell’Asrem a Primonumero quasi dieci giorni fa: pagare di più i medici che restano in servizio nelle postazioni del 118 per evitare il loro esodo e, dunque, la demedicalizzazione del servizio di emergenza-urgenza.

A confermare positivi passi avanti è oggi il segretario regionale della Fismu Molise, Ernesto La Vecchia che due giorni fa ha partecipato a una riunione in Regione nel tentativo di tamponare l’emorragia di personale dalle ambulanze.

Il casus belli, ormai è noto, è stata la demedicalizzazione del 118 a Monte Grappa, uno dei quartieri più densamente abitati di Campobasso, dove il medico in servizio “che non è un dipendente Asrem”, come aveva ribadito Oreste Florenzano, è stato trasferito in via Toscana.

Lo stesso era già avvenuto a Castelmauro, Cerro al Volturno e Sant’Elia a Pianisi generando una comprensibile paura specie in questa singolare estate di contagi in risalita, morti e ricoveri per Covid, oltre agli esposti degli amministratori locali e tutti archiviati dalla magistratura.

A spiegare molto bene le ragioni era stato sempre Florenzano riferendosi a “una forma contrattuale poco appetibile” che porta i medici ad accettare un altro incarico, meglio pagato, altrove, non appena se ne presenta l’occasione. Un fenomeno per nulla isolato, col risultato che chi resta lavora su più postazioni.

Dopo un primo momento di agitazione anche coi sindacati, la struttura commissariale e la direzione generale della Salute hanno convenuto che sarebbe meglio invogliare i medici a lavorare sul 118 “con misure contrattuali che renderanno più agevoli, anche da punto di vista economico, la loro permanenza”.

Ernesto La Vecchia

Lo stesso concetto espresso oggi dal dottor La Vecchia che a Primonumero ha detto: “Il problema dello scarso numero di addetti è sempre presente, si continuano a fare corsi di preparazione, ma oggi abbiamo certezza che in Regione hanno compreso quanto vitale sia questo settore cercando di venirci incontro con un riconoscimento economico in grado di rendere più sopportabile la mancanza di colleghi così da sopperire alla loro carenza”.

La Vecchia sa bene che questo non rappresenta una soluzione sul lungo periodo, non lo nega, ma auspica che, “nel giro di tre o quattro mesi si possa arrivare a riaprire un tavolo per il rinnovo dei contratti”.

Si parla da tempo del nuovo bando di affidamento del servizio alle associazioni che hanno volontari e ambulanze che svolgono un servizio essenziale convenzionato col pubblico grazie ai rimborsi.

E sarà proprio quello dei soldi ai volontari uno dei nodi più spinosi della faccenda. Quasi un anno fa l’Asrem ha approvato il nuovo regolamento prevedendo un rimborso di 31 euro (al posto dei 51 erogati a forfait), frutto di un compromesso con le associazioni di volontariato che avevano protestato per il taglio dell’importo che sarà corrisposto.

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