La retata

Droga, smantellata la super piazza di Santa Croce: 9 arresti, 17 indagati

Operazione 'Contratto' dei Carabinieri del comando provinciale di Campobasso. 80 uomini, un elicottero e le unità cinofile per un blitz che ha portato in carcere 9 persone, di cui 8 molisane

Dopo Bojano, è la volta di Santa Croce di Magliano. Qui con un blitz iniziato intorno alle 5 di questa mattina è stata eradicata una delle maggiori piazze di spaccio di droga della regione Molise.

I carabinieri del comando provinciale sono intervenuti su mandato della procura della Repubblica di Larino con circa 80 uomini, affiancati dalle unità cinofile provenienti dal nucleo Carabinieri di Chieti. In perlustrazione, in un’alba che ha visto l’area frentana tra i comuni di Larino, Rotello e Santa Croce blindata, anche un elicottero.

Nove le ordinanze di custodia cautelare eseguite, tre in carcere, nel penitenziario di Larino, altre sei ai domiciliari. Si tratta di otto molisani, residenti tutti nella zona, e un pugliese residente a San Severo imparentato con gli esponenti di spicco di quello che i carabinieri definiscono un gruppo criminale dedito allo spaccio di stupefacenti, dall’eroina alla cocaina fino alla marijuana.

A finire in carcere anche alcuni esponenti della comunità Rom stanziale nel comune di Santa Croce di Magliano, i vertici della organizzazione che riforniva di stupefacenti l’intera zona con carichi settimanali provenienti in larghissima parte dalla Puglia.

Effettuate numerose perquisizioni domiciliari tra Santa Croce e Rotello, durante le quali sono stati sequestrati alcuni quantitativi di droga che si aggiungono ai sequestri effettuati nei mesi scorsi durante l’attività investigativa dei militari dell’Arma, che da un pezzo tenevano sotto controllo la piazza.

Sono 17 gli indagati per ora a piede libero coinvolti nei reati ipotizzati dalla Procura della Repubblica di Larino. Il magistrato che ha seguito la vicenda sfociata nel blitz odierno è il procuratore capo di Larino Isabella Ginefra.

L’operazione ha preso il nome di ‘Contratto’, dal termine maggiormente utilizzato tra pusher e acquirenti nel corso delle intercettazioni telefoniche, che hanno consentito anche di documentare due episodi di estorsione. Una per rientrare in un debito di droga, la seconda per un cosiddetto cavallo di ritorno.

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