Termoli

Concessione ex locale Fuori Rotta, opposizione contro Roberti: “Criteri contro interessi cittadini”

L’opposizione comunale di Termoli torna ad attaccare la maggioranza Roberti sull’appalto per la concessione demaniale relativa all’ex locale Fuori Rotta, vale a dire il piano superiore del Lido Panfilo sul lungomare nord.

“In base al Codice dei contratti pubblici – scrivono gli esponenti di Pd, VotaxTe, M5S e Sinistra, negli appalti e nelle concessioni vigono tra gli altri i principi di libera concorrenza e non discriminazione (art. 30, comma 1); inoltre, i requisiti richiesti ai partecipanti alle gare devono essere «attinenti e proporzionati all’oggetto dell’appalto, tenendo presente l’interesse pubblico ad avere il più ampio numero di potenziali partecipanti, nel rispetto dei principi di trasparenza e rotazione» (art. 83, comma 2). È dunque apparsa illegittima o quantomeno stonata la pretesa – contenuta nella delibera di Giunta 94/2022 – di ammettere alla gara per la concessione del Panfilo, da adibire a ristorante e bar, solo i soggetti con «una comprovata esperienza nella titolarità e gestione delle attività di analoghe concessioni demaniali marittime». Così facendo, l’Amministrazione Roberti restringe i potenziali concorrenti ai già titolari e gestori di analoga concessione demaniale marittima, escludendo i ristoratori che esercitano la loro attività da anni, se non da generazioni, qualora non godano già di un’analoga concessione del demanio marittimo. Che senso ha?”

Proprio per questo i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle hanno presentato un’interpellanza per chiederne i motivi ed i consiglieri comunali del PD e di VotaXte hanno presentato una mozione per chiedere la modifica dei criteri ultrarestrittivi di partecipazione alla gara; ad entrambi i documenti ha aggiunto la firma anche la consigliera di Termoli Bene Comune – Rete della Sinistra. “Nel Consiglio comunale del 1° giugno la mozione è stata respinta dalla maggioranza – ricorda ora l’opposizione compatta -. La motivazione data dal Sindaco è stata la necessità di arginare possibili infiltrazioni mafiose. Ritiene dunque il Sindaco che, per ragioni misteriose, i ristoratori che godono di concessioni demaniali siano meno infiltrati dalle mafie degli altri?

Il 3 giugno è stata indetta la gara, con termine di presentazione delle offerte alle ore 12 del 2 agosto. Tra i requisiti tecnico-professionali dei partecipanti è confermato che «l’operatore economico deve esercitare in proprio attività d’impresa nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande in qualità di titolare di concessione demaniale marittima, strettamente collegata all’esercizio di attività turistico ricreativa nel settore della balneazione al momento della presentazione dell’offerta.» (il grassetto e la sottolineatura sono dell’Amministrazione). Ma c’è di peggio. Nei criteri di valutazione dell’offerta si prevedono fino a 30/100 per la «qualità del progetto proposto». La qualità non è affatto un criterio di valutazione, se non ne specifico i profili. Parlare genericamente di qualità rende arbitrario qualsiasi punteggio attribuito dalla commissione valutatrice. Altri 20/100 vanno attribuiti in base all’utilizzo di materiali e tecnologie a basso impatto ambientale ed energetico e ad «avanzate tecnologie di gestione, connessione e interazione con l’utenza». Su ambiente e risparmio energetico niente da ridire, ma in cosa si dovrebbero concretizzare, in un ristorante, le «avanzate tecnologie di gestione, connessione e interazione con l’utenza»? Da ultimo, ma non per ultimo, l’offerta economica pesa per 20/100 e parte dal modesto livello di 4.691 €/anno.

I consiglieri comunali di opposizione, uniti e concordi, dicono no ai criteri di partecipazione e di valutazione delle offerte relativi alla gara per l’affidamento in concessione per venti anni dei locali del Panfilo, dove stabilire un bar-ristorante, criteri che contrastano con l’interesse dei cittadini”.

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