Tagli all'ospedale veneziale

Pediatria rischia di chiudere, sindaco e Giunta di Isernia chiedono la testa del dg Asrem: “Ha fallito”

Il sindaco Pietro Castrataro, la sua Giunta e tutta la maggioranza chiedono al presidente-commissario Toma la 'testa' del direttore generale Florenzano: "Sanità sempre più depauperata a causa di scelte scellerate"

La sopravvivenza del reparto di Pediatria: su questo terreno il governo cittadino isernino avvia una ‘crociata’ fondamentale per le mamme e i bambini della provincia pentra. Una battaglia che per molti aspetti ricorda quella per salvare il Punto nascite del San Timoteo di Termoli.

Per il sindaco Pietro Castrataro, la sua Giunta e tutta la maggioranza l’incarico del direttore generale Oreste Florenzano va revocato: lo chiedono esplicitamente al governatore nonchè commissario alla Sanità Donato Toma, che ha nominato il manager agli inizi di febbraio 2020 e che lo scorso marzo è intervenuto al Consiglio comunale di Isernia per illustrare i futuri piani sul Veneziale.

La chiusura di Pediatria, che perderà due medici – Donnina Pannoni (prossima alla pensione) e di Antonio Mauro (vincitore di concorso) – rischia di essere la mazzata definitiva per l’ospedale, come ha denunciato poco tempo fa anche l’Ordine dei medici. “Il destino del Veneziale di Isernia è sempre più a rischio a causa di un inesorabile depauperamento, iniziato oltre vent’anni or sono e a cui gli attuali vertici della Regione Molise e dell’Asrem, dimostrando totale incapacità di programmazione, stanno dando il colpo di grazia. L’ultima dimostrazione arriva dalla paventata chiusura dell’U.O. di Pediatria, con la conseguente chiusura del Punto Nascita del nosocomio pentro. Situazione che comprometterebbe in maniera irreparabile il presente e, soprattutto, il futuro del nostro territorio”.

Per Castrataro e la sua ‘squadra’ di governo “le soluzioni prospettate dal vertice Asrem non sono, di fatto, risolutive. Per questo chiediamo al presidente della Regione, nonché commissario alla Sanità, la revoca dell’incarico del direttore generale dell’Azienda sanitaria regionale del Molise”.

La ‘morte’ della Pediatria di Isernia è solo l’ultima conseguenza di “una serie di scelte scellerate perpetrate ai danni della sanità pentra in particolare, e molisana in generale”. L’amministrazione isernina fa un lungo elenco di tutte le criticità riscontrate in questi ultimi due anni: “le difficoltà nella gestione della pandemia, culminata con numerosi decessi; la mancata individuazione di un Centro Covid, unico caso in Italia; la chiusura, all’inizio dello scorso marzo, della Medicina Nucleare dell’ospedale Veneziale, ancora non ripristinata nonostante le ripetute sollecitazioni; la gravissima situazione del Pronto Soccorso, in termini di carenza di personale e organizzazione; il mancato rinnovo della convenzione con l’Università “La Sapienza” di Roma, che sta mettendo a rischio la sopravvivenza del corso di laurea in Infermieristica, con pesanti conseguenze socio-economiche per la città; la mancata risoluzione della problematica legata alle reti di emergenza-urgenza; la situazione di Emodinamica, la più efficiente della regione ma anche la più sguarnita di personale; l’assenza di Neurologia, presente solo a Campobasso”.

La sanità della provincia pentra è stata in pratica smantellata: “Si è delineato uno scenario devastante per Isernia e la sua provincia al quale il vertice dell’Asrem e il commissario alla Sanità non stanno dando risposte concrete, nonostante le continue, ma vane, rassicurazioni e i numerosi tentativi di dialogo da noi messi in atto”.

Per il sindaco Castrataro e la sua Giunta “sono stati totalmente disattesi gli impegni presi pubblicamente, anche durante l’ultimo Consiglio Comunale di Isernia”. E probabilmente l’amministrazione pentra non si fida dell’annuncio del governatore-commissario Toma di costruire un nuovo ospedale con 200 posti letto. 

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Il durissimo atto di accusa non coinvolge solo Toma, ma anche gli altri rappresentanti politici della provincia: “Il tutto sta avvenendo con la complicità degli amministratori regionali della provincia di Isernia, il cui imbarazzante silenzio dimostra il totale disinteresse nei confronti dei diritti dei cittadini che, in teoria, dovrebbero rappresentare. Il tempo delle promesse è finito. Servono i fatti. Servono capacità di programmazione, efficienza manageriale, rapidità nelle decisioni e coraggio di invertire la rotta in favore di una sanità pubblica di qualità, in grado di tutelare la salute dei cittadini”.

Per tutelare il diritto alla salute dei cittadini di Isernia e di tutta la provincia, quindi, per Castrataro e i suoi c’è una sola soluzione: il dg Florenzano deve andare via. “Anche a seguito delle numerose segnalazioni da parte di utenti, Associazioni di categoria, Sindacati, forze e movimenti politici, ribadiamo la necessità di un immediato cambio di passo, possibile, a nostro avviso, solo con un cambio al vertice dell’Asrem”.

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