I sindacati chiedono un incontro

Nuovo Piano dei Trasporti: se Atm non paga i lavoratori rischia lo stop del contratto

Dura presa di posizione delle organizzazioni sindacali contro Atm che continua a non pagare gli stipendi ai lavoratori. Nonostante il piano regionale dei trasporti che “rende più semplici le procedure per la risoluzione contrattuale”, la condotta dell’azienda nei confronti degli operatori del trasporto su gomme è “rimasta sempre la stessa” Lo segnalano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Autoferro.  Un documento, quello ratificato dalla Regione Molise, che certifica “la qualità dell’offerta dei servizi di trasporto collettivo (e nello specifico quello su gomma) alquanto scadente e le cause ipotizzate dall’Ente, manco a dirlo, sono esattamente le stesse che le forze sindacali stanno ribadendo da tempo: elevata frammentazione dei soggetti concessionari; scarsa ottimizzazione delle direttrici e degli orari; scarsa integrazione sia di servizi che tariffe; situazioni di monopolio su alcune direttrici; parco veicolare tra i più obsoleti di Italia; difficoltà di controllo (da parte della stessa Regione) dei servizi erogati e della bigliettazione”.

Tutto ciò, insieme ad “una rete dei servizi cresciuta negli anni senza una visione né strategica, né di sistema, né sinergica – sostiene la Regione – ha determinato un decadimento inesorabile della qualità del servizio”. A questa analisi, i sindacati aggiungono poi “il pessimo trattamento riservato al personale”. E quindi denunciano: “L’assurda vicenda dei lavoratori Atm non retribuiti. Che sono senza stipendi nè contributi” ricordando che la vicenda è approdata finanche in Parlamento attraverso un’interrogazione indirizzata ai Ministri competenti Giovannini (Trasporti) e Orlando (Lavoro).

Le segreterie regionali di Filt Cgilm Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Autoferro, nella veste rispettivamente di Franco Rolando, Antonio Vitagliano, Carmine Mastropaolo e Nicolino Libertone, mercoledì scorso hanno avuto un incontro con la terza commissione consiliare permanente presieduta da Aida Romagnuolo, durante il quale hanno espresso le proprie osservazioni e criticità sul Piano Regionale di trasporti, rimarcando l’urgenza di superare il sistema Molise ma soprattutto di revocare la concessione a chi espleta un servizio pubblico “contravvenendo – dicono – ai più elementari diritti contrattuali dei lavoratori, a cominciare dall’esigibilità delle retribuzioni e dei contributi previdenziali”.

E la risposta formale della Regione non si è fatta attendere. Con nota del 27 maggio 2022 la Regione Molise “ha reso ancora più semplice la risoluzione contrattuale in via anticipata rispetto alla scadenza naturale nei confronti di quelle imprese concessionarie che non provvedano al pagamento delle retribuzioni ai propri dipendenti entro il termine di giorni 12 decorrente dalla data di effettivo pagamento di quanto spettante per il mese precedente (…) per due volte, nell’arco di vigenza temporale del contratto o che omettano di rilasciare, anche per un solo mese, la dichiarazione sostitutiva attestante di non trovarsi; nelle suddette condizioni di inadempienza nei confronti dei dipendenti”.

Inoltre, si legge sempre nella nota “le ditte devono rimettere mensilmente, unitamente alla fattura e alla documentazione probante il servizio reso come da prassi consolidata, anche la dichiarazione sostitutiva di notorietà, afferente gli incassi rispondenti al mese di competenza, pena la contestazione del documento contabile e la sospensione del pagamento del corrispettivo maturato”.

Per i sindacati si tratta di “un altor piccolo passo in direzione delle legittime aspettative dei lavoratori di Atm che ad oggi però attendono ancora le spettanze retributive di Aprile e la contribuzione previdenziale integrativa dell’intero anno 2021”. E proprio per questi i sindacati chiedono la convocazione di un tavolo fra la Regione e le parti sociali.

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