Campobasso

Madonna dei Monti e Infiorata: il Centro Storico rivive una tradizione immortale

Il 31 maggio, dopo tre anni di assenza, torna una delle tradizioni religiose e popolari più antiche e sentite nel capoluogo. Il cuore del borgo storico, il Ponte di Bruschio, tornerà a regalare un’atmosfera serena e sospesa nel tempo.

La processione della Madonna dei Monti è una di quelle tradizioni talmente radicate nella cultura, nel sentire, nel cuore dei campobassani, che sembra sia esistita da sempre. Culto antichissimo, fede intima, verso la Madonnina che da sempre veglia sul Centro Storico e sull’intero capoluogo e viene onorata il 31 maggio, ovvero il giorno in cui il calendario liturgico celebra la Visitazione della Beata Vergine Maria.

Il 2022 segna il ritorno della processione, assente come tutte le altre manifestazioni religiose, culturali, popolari, dal 2019, l’ultimo prima della pandemia. E sarà un avvenimento importante, intenso, soprattutto per i residenti del borgo vecchio.

Il culto per la Madonna dei Monti così come lo conosciamo oggi è vivo da circa 110 anni, ovvero dal 1911, quando la chiesa di Santa Maria Maggiore, conosciuta a Campobasso come Madonna dei Monti, fu restaurata e riportata in auge. Da allora centinaia e centinaia di persone hanno accompagnato ogni anno la statua della Vergine, che quando sfila nel cuore del Centro Storico, ovvero sul ponte di Bruschio (pont e Brusche in dialetto, ndr) mette davvero i brividi.

L’edizione 2018 dell’Infiorata

L’Ave Maria, gli inni sacri interpretati da tenori e soprani, i petali di rose che piovono dal cielo come d’incanto, le coperte ai balconi e alle finestre in onore della Madonna. L’atmosfera si fa serena, oseremmo dire magica senza voler mescolare il sacro al profano.

Nelle ore antecedenti alla processione saranno preparati gli ormai famosi tappeti di fiori, ovvero l’Infiorata. Un’altra tradizione consolidata, nata in origine (nel 1800) proprio sul ponte di Bruschio dove le signore del posto preparavano composizioni di fiori dedicate alla Madonna dei Monti. All’inizio degli anni settanta del 1900, grazie ad Antonio Picone, al secolo ‘Baffo’, assieme ad Antonietta Colagiovanni, l’Infiorata fu allargata a via Marconi, poi via Cannavina fino al centro murattiano.

Campobasso senza Infiorata 2021 centro storico

E allora, è tutto pronto: la processione che tornerà finalmente a inerpicarsi su per i vicoli che portano uno dopo l’altro, attorcigliandosi, verso la sommità dei Monti, al Castello, alla chiesetta che sembra voler dare una carezza in tempi non proprio pacifici.    fds

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