Magliette bianche e sguardi addolorati, occhiali da sole a coprire le lacrime. Una marcia pacifica ha attraversato tutta Petacciato oggi pomeriggio 14 maggio per salutare Sonia Di Pinto, la 46enne uccisa brutalmente in una rapina avvenuta la notte di Pasqua in Lussemburgo dove la donna lavorava da tempo come banconista nel ristorante ‘Vapiano’.
Dopo i funerali dello scorso 23 aprile e la marcia bianca che amici e colleghi hanno voluto organizzare domenica scorsa in Lussemburgo, anche i parenti e gli amici petacciatesi di Sonia hanno voluto fare lo stesso, organizzando un corteo che ha preso il via dal piazzale di fronte alla chiesa di Santa Maria al paese vecchio di Petacciato per poi incamminarsi silenziosamente con palloncini bianchi e giunchi fino al cimitero dove è stata sepolta Sonia.
Don Mario Colavita ha recitato una preghiera per poi accompagnare nella prima parte il corteo. In testa alla marcia che ha coinvolto oltre 120 persone c’erano gli anziani genitori di Sonia e Sauro Diogenici, proprio colui che oggi 14 maggio avrebbe dovuto coronare il sogno d’amore con la compagna.
Quello che doveva essere un giorno di festa, il matrimonio di Sauro e Sonia, è stato trasformato invece in un momento di riflessione e dolore collettivo espresso a parole dalla madre della 46enne che ha ricordato la figlia come “una persona che aiutava sempre tutti, stava aiutando anche quei malfattori che le hanno fatto del male” facendo riferimento alle tre persone arrestate pochi giorni dopo l’omicidio in Lussemburgo, una delle quali era proprio un collega della donna.
Anche il compagno ha manifestato tutta la sua comprensibile tristezza rilasciando poche ma sentite parole davanti alle telecamere prima di scoppiare in un pianto dirotto.
La signora Antonietta, mamma di Sonia, ha inoltre ringraziato la comunità di Petacciato che l’aveva accolta anni fa e le è stata vicina anche nel momento più difficile della sua vita in una sorta di abbraccio comune per lenire il dolore.
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