Strumenti e prospettive

La telemedicina per stare più vicini ai pazienti: “Ma a Termoli ospedale verso distruzione”

Confronto all'Agorà politica del Partito Democratico sul futuro della sanità dal Long Covid ai medici di base. Duro il dottor Fabrizio: "Più che destrutturazione quella del San Timoteo è distruzione. Servono medici e infermieri"

L’importanza della telemedicina per ridurre le diseguaglianze ma anche di un approccio diverso per migliorare i servizi sanitari è stata al centro del confronto organizzato dal Partito Democratico nell’ambito del ciclo di Agorà che ha toccato lunedì 16 maggio il tema del benessere e della salute in Molise.

Buona la partecipazione nella sala conferenze del centro pastorale Ecclesia Mater della Diocesi Termoli-Larino con interventi sia in presenza che in collegamento tramite zoom, nonostante grossi problemi di audio riscontrati durante il confronto.

Di particolare interesse l’intervento dell’ex ministra della sanità, Maria Pia Garavaglia, che ha evidenziato come ci sia “assolutamente bisogno della medicina territoriale. La telemedicina serve ma bisogna fare degli interventi infrastrutturali anche costosi”.

Valentina Cuppi, presidente dell’assemblea nazionale del Partito Democratico ha rimarcato come “il Pnrr sia un’occasione straordinaria per superare le diseguaglianze anche nella sanità e cambiare un sistema che si è rivelato iniquo”.

Il dottor Giovanni Fabrizio, direttore della pastorale della salute della diocesi di Termoli-Larino è già primario all’ospedale Vietri, ha lanciato un appello alla classe politica. “La telemedicina è un tassello della medicina del territorio ma è relativamente limitato. C’è bisogno di operatori in tutte le strutture, bisogna aumentare posti in medicina e in infermieristica”.

Il medico si è inoltre espresso sui tagli che hanno riguardando la sanità in basso Molise. “Più che di destrutturazione per l’ospedale di Termoli bisogna parlare di distruzione”.

Anche l’onorevole Laura Venittelli ha parlato della sanità in basso Molise. “D’estate la popolazione diventa 6 volte più grande e non è possibile che a Termoli rimangano solo quattro reparti. La scommessa è non dimenticare che abbiamo bisogno dell’emergenza-urgenza integrata con la medicina territoriale”.

Il professor Elio Borgonovi, professore ordinario dell’università bocconi di Milano ha definito con esattezza cos’è la telemedicina ma ha invitato a ripensare l’organizzazione della sanità. “La telemedicina consente di dedicare tempo al paziente e consente a persone che non sono nei grandi centri di avere conoscenze molto simili. Servono gli strumenti ma serve anche un corretto utilizzo” ha detto fra le altre cose il professore lasciando poi spazio al professor Antonio Gaddi, presidente della società italiana di telemedicina che ha posto l’accento sui rischi che corre il sistema sanitario nazionale con i problemi legati al Long Covid negli anni a venire.

“Spiace dirlo ma il 2024 potrebbe essere molto brutto per la sanità. Il Covid va avanti con le varianti e si sommerà con problemi di economia di guerra e accumulo Long Covid tramite cronicità gravi e acuzie”.

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