I dati movimprese

Il 2022 parte male: -130 imprese, Molise registra peggior tasso di crescita in Italia

Movimprese delinea la "fase di stallo" dell'economia molisana che nei primi tre mesi dell'anno arranca, e fa peggio rispetto al resto d'Italia dove si vedono segnali di un primo parziale assestamento della natalità e mortalità imprenditoriale. In difficoltà agricoltura, costruzioni e attività di servizi, in particolare commercio e turismo

Dopo due anni di pandemia, l’economia molisana fatica a riprendersi. È “in fase di stallo” e “fa registrare il peggior tasso di crescita“: è questo lo scenario che emerge dai dati Movimprese di Unioncamere – InfoCamere, elaborati dall’Ufficio Rilevazioni Statistiche e Osservatori Economici della Camera di Commercio del Molise. L’analisi si riferisce ai primi tre mesi del 2022, quando il tessuto economico molisano ha dovuto fronteggiare l’impatto (di nuovo) della pandemia, l’aumento dei costi di energia e carburanti, la guerra in Ucraina.

E così se nel resto del Paese l’Istat rileva un lieve aumento degli occupati (+170mila) e il prodotto interno lordo ha subìto una piccola battuta d’arresto (-0,2%, ma le previsioni parlavano di -0,5%), l’indagine sull’economia molisana svela un quadro preoccupante. Nei primi tre mesi del 2022 hanno ‘gettato la spugna’ 130 imprese: a fronte di 517 nuove iscrizioni nel Registro Imprese (erano 518 al 31 marzo 2021), sono state rilevate 647 cessazioni (contro le 688 nel I trimestre 2021), al netto delle cessazioni d’ufficio (queste ultime sono la cancellazione d’ufficio di imprese non più operative, che risultavano ancora figurativamente iscritte al Registro Imprese).

A fine marzo 2022 sono 6.054.512 le unità imprenditoriali a livello nazionale, 34.861 in Molise. La variazione dello stock di imprese è negativa, pari a -1.149 unità a livello nazionale, risultato della somma di saldi di tutte le regioni italiane.
In Molise la base produttiva al primo trimestre 2022 si riduce di 130 unità, ed è appunto il tasso peggiore.

“Se a livello nazionale, a distanza di due anni dall’irrompere dell’emergenza sanitaria, i numeri segnalano dunque un primo parziale assestamento della natalità e mortalità imprenditoriale (senza tuttavia recuperare ancora i livelli pre-pandemia), in Molise resta ancora debole la dinamica delle iscrizioni, che continua a registrare valori sempre più bassi ormai da diversi anni“, sottolineano da Unioncamere. “A nulla vale la parallela diminuzione delle cessazioni: il primo trimestre dell’anno si chiude con un tasso di crescita negativo (-0,37%). Tale dato che, anche se in miglioramento rispetto a quello di un anno fa, risulta essere anche quest’anno tra i peggiori in Italia”.

Dal punto di vista territoriale, non ci sono molte differenze: il tasso di crescita ha un andamento simile sia in provincia di Campobasso (-0,38%) sia in provincia di Isernia (-0,36%).

Più marcate le differenze se si considerano i settori produttivi: la tendenza è in negativo, anche se sui dati incidono anche le chiusure comunicate sul finire del 2021 e rilevate statisticamente nel gennaio 2022. Le maggiori riduzioni in termini assoluti si hanno per i grandi settori tradizionali: agricoltura (-99 unità), costruzioni (-22 unità) e le attività di servizi (-15 unità), anche se rispetto ad un anno fa tutti e tre i settori evidenziano un leggero miglioramento nel saldo e nel relativo tasso di crescita. A peggiorare sono soprattutto il commercio che da -38 unità del primo trimestre 2021 passa alle -61 del primo trimestre di quest’anno e il turismo, da -14 a -40 unità.

Leggero aumento invece delle società di capitale: in questo caso, l’indagine mette in luce un saldo positivo con l’iscrizione di 63 imprese in più (saldo in linea che le +61 di un anno fa) e un tasso di crescita del +0,73%.
Per quanto riguarda le imprese artigiane, lo stock al 31 marzo 2022 è composto da 6.292 unità. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni nel primo trimestre è negativo per 54 unità, risultato di 85 nuove iscrizioni e 139 cessazioni di attività. A livello settoriale, in termini assoluti, la maggiore riduzione tra le imprese artigiane si ha per le costruzioni (-18 unità) e per le attività di servizi (-13 unità).

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