“Le banche hanno incassato quasi 100 milioni di interessi aggiuntivi dai derivati finanziari contratti dalla Regione Molise tra il 2003 e il 2006″. E’ il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Fabio de Chirico a presentare il conto e a rispolverare una vicenda intricata, iniziata quasi venti anni fa, quando al governo della Regione c’era Michele Iorio ed era assessore al bilancio Gianfranco Vitagliano. Non a caso, nel gergo politico, vennero ribattezzati ‘Vitagliano bond’.
“Sono stati dilapidati quasi 100 milioni di euro di interessi (al 5%, ndr) in virtù dei tre prestiti obbligazionari di 270 milioni di euro stipulati tra il 2003 e il 2006 tra la Regione Molise e due banche, Unicredit e Deutsche Bank”, scandisce l’esponente pentastellato, che ha consultato una serie di documenti mediante una richiesta di accesso agli atti e ha realizzato un approfondito dossier presentato oggi alla stampa. Per questo, domani – 12 maggio – il Movimento 5 Stelle presenterà un ordine del giorno collegato alla Finanziaria, uno dei provvedimenti sul tavolo dell’assise regionale impegnata da ieri nella sessione bilancio.
Il vate della finanza ora vuole rinforzi per i bond. Le superconsulenze si moltiplicano
Chi ci ha perso in queste operazioni finanziarie? I molisani. Non ha dubbi De Chirico: “I derivati finanziari sono stati un macigno per le casse regionali” e “se venissero estinti, si potrebbero risparmiare 7 milioni di euro all’anno”. Ricorda che anche la Corte dei Conti ha chiesto al governo Toma di intervenire in tal senso: “I magistrati contabili hanno avanzato sospetti” su tali operazioni finanziarie “invitando l’ente a valutare la validità delle delibere di Giunta” visto che “ogni anno sono fonte di gran parte dell’indebitamento complessivo”.
Lo spinoso argomento sarà portato in Aula dal momento che, spiega De Chirico, “deve essere il Consiglio regionale a pronunciarsi su tale questione, che non è solo di competenza della Giunta. Lo ha stabilito la Cassazione in un’importante sentenza del 2020 che ha impresso una svolta sancendo il potere contrattuale degli enti pubblici (Regioni e Comuni) che vogliono rinegoziare con le banche tali contratti. Quindi, oggi abbiamo la possibilità di recuperare risorse pubbliche e impiegarle in altri settori“.
Del resto, anche quest’anno la ‘coperta’ è molto corta e il bilancio sarà quanto mai risicato. “A capo della Giunta regionale – le osservazioni del collega pentastallato Angelo Primiani – abbiamo un professionista del settore (il riferimento è al presidente e commercialista di professione Donato Toma, ndr) e dobbiamo rinegoziare questi mutui per generare economie utili, ottenere condizioni più favorevoli per i molisani”. “Sprechiamo 7 milioni di euro all’anno – l’affondo del capogruppo Andrea Greco – per l’inerzia di chi ci governa: grazie alle sentenze di due anni fa, si potrebbero chiedere indietro i soldi e si potrebbero rinegoziare questi prestiti con le banche e ottenere almeno una parte delle risorse”. Fondi che, per Greco, “potrebbero essere destinati al Fondo per la non autosufficienza (nel quale quest’anno mancano 300mila euro), per finanziare la legge sulla montagna o per stanziare 50mila euro per la costituzione della Film Commission“.
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