L'intervista

Tanti cantieri ma edilizia a rischio collasso: “Prezzi fuori controllo, le aziende non ce la fanno”

Il presidente dell’associazione edili Corrado Di Niro: “La nostra crisi all’esterno non è percepita. Necessario aggiornare i prezzi prima dei nuovi bandi”

Gli edili del Molise lanciano un altro disperato grido d’allarme. Aggiornare i prezzi, ormai andati fuori controllo a causa dei costi spropositati di energia e materie prime. Altrimenti le aziende rischiano di fallire e le opere pubbliche potrebbero essere rallentate o non completate.

È la richiesta che il Presidente dell’Acem-Ance Molise Corrado Di Niro ha inviato a tutti gli enti appaltanti della Regione. La decisione è stata presa nel corso di una affollata riunione straordinaria degli associati svoltasi il 6 aprile.

In una nota, l’associazione parla di “repentino ed incontrollabile aumento dei prezzi di diverse materie prime e fonti di energia che rende ingestibile la situazione nei cantieri, con un micidiale effetto domino che coinvolge anche fornitori e subappaltatori non più in grado di onorare gli impegni assunti alle condizioni pattuite”.

“La situazione è estremamente difficile – dichiara il Presidente Corrado Di Niro – occorrono decisioni urgenti e straordinarie per ristabilire gli equilibri contrattuali altrimenti le imprese, come più volte denunciato, non saranno in condizione di portare a termine gli appalti in corso e si verificherà davvero un blocco delle attività, con gravi ricadute sul piano occupazionale e sociale; un vero collasso del comparto”.

Presidente Di Niro, qual è la situazione attuale delle imprese edili in Molise?

“C’è una forte difficoltà, la vedo. Le imprese non ce la fanno più”.

Eppure da fuori sembrerebbe il contrario.

“Questa è la cosa che fa più rabbia. Questa difficoltà all’esterno non è percepita. La gente vede i ponteggi, gli operai al lavoro e pensa che le cose vadano bene”.

E invece?

“L’aumento dei prezzi sta portando le aziende verso la chiusura”.

Sei mesi fa lei già denunciava un aumento spropositato delle materie prime. La situazione è peggiorata con la guerra della Russia in Ucraina?

“Sicuramente sì, perché l’aumento del costo del gas e dell’energia si riflettono sulla produzione dei materiali. Alcuni sono quasi raddoppiati. Parlo di legno, ferro e materie plastiche”.

Ci sono provvedimenti da adottare per aiutare le aziende?

“Il Governo ha creato un fondo di 100 milioni di euro per ristorare quelle aziende che avevano fatto acquisti di materiali nel primo semestre 2021. Solo che le aziende che hanno presentato domanda non sono ancora state ristorate”.

C’è poi la questione Superbonus che rischia di fare più danni dei benefici che ha portato.

“Questo Governo non crede nel Superbonus, altrimenti avrebbe attivato ogni canale per consentire la cessione del credito. Si sta facendo in modo di far fallire le aziende. Prevedo molto lavoro per gli avvocati”.

Ma il settore è unito in questa battaglia?

“Vediamo. Ho scritto ai presidenti Ance delle altre regioni, per fare massa critica”.

Intanto chiedete di fermare i prossimi bandi.

“Abbiamo chiesto che prima vengano aggiornati i prezzi e poi vengano bandite le gare. Altrimenti i vecchi prezzi non sono più buoni”.

Si può fare?

“È una questione di volontà. Il Ministero dei Lavori Pubblici ha detto che le stazioni appaltanti devono attingere alle risorse dei quadri economici, come i ribassi d’asta. Quindi si può fare”.

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