Consiglio a termoli

Project trasporto, la maggioranza tira dritto. Roberti: “Non mi appassiona quel che dice l’Anac, casomai decidono i giudici”

La mozione che chiedeva a sindaco e Giunta di recepire le osservazioni dell'Anac, che aveva parlato di illegittimità riguardo alla finanza di progetto sul trasporto pubblico integrato, è stata respinta con 4 voti favorevoli (M5s e Rete della Sinistra) e 14 contrari (tutta la maggioranza presente e Sbrocca, Scurti e Vigilante per il centrosinistra)

C’è voluto l’intervento della Prefettura per indire il Consiglio Comunale monotematico aperto sul project financing della discordia sul trasporto pubblico ma alla fine la mozione di due gruppi della minoranza (Rete della Sinistra e M5s), che chiedeva di recepire le indicazioni dell’Anac che avevano giudicato il progetto illegittimo, è stata respinta. A votarla solo i consiglieri Stumpo, Decaro, Bovio e Stamerra (per il 5s assente giustificato Di Michele).

In sala consiliare a Termoli invero erano diversi gli assenti, molti della maggioranza per motivi legati al Covid come ha enunciato il presidente Ciarniello in apertura di seduta (Montano, Balice, Pinti, Malorni). Assente anche Rinaldi (annunciato peraltro in apertura dei lavori che il nuovo capogruppo di FI è Enrico Miele) e nelle file del centrosinistra invece solo Casolino. Pubblico scarso ma, nelle parole della consigliera Stumpo, “l’argomento è sentito dai cittadini ma non ci si poteva aspettare altro dato il giorno e l’orario che di fatto impediscono a molti di partecipare”.

È stata proprio la consigliera della Sinistra, tra i firmatari dell’esposto fatto all’Autorità Anticorruzione, a intervenire per prima sebbene dopo l’intervento tecnico – esterno – dell’avvocato Pino D’Erminio che ha ribadito quanto espresso dall’Anac sulla finanza di progetto di durata ventennale, uno dei punti oggetto di critica: “Queste concessioni non possono andare oltre i 10 anni”. L’appello all’Amministrazione Roberti è quello di revisionare il contratto. Appello rilanciato da Stumpo che nel suo intervento ha però rimarcato l’aspetto più prettamente politico. “La finanza di progetto è in sè la negazione dei beni comuni, pubblici” sottolineando, come sempre fatto, la contrarietà del suo gruppo politico a uno strumento di cui “è stato fatto un ricorso massiccio nella precedente Amministrazione (Sbrocca, ndr) ma ora è questa che proseguendo in quel solco si assume in capo ai cittadini la responsabilità di quel che sta facendo”. Un progetto che “grida vendetta”, “un assalto al parco”, “uno scempio”, le espressioni che hanno fatto il paio con quelle di D’Erminio che ha parlato di “idea assurda” e di “edificio catafalco”, riferendosi alla costruzione prevista sopra il tetto della piscina in costruzione. “Questi signori (la società Gtm di Larivera, ndr) gestiranno il parco per 4 sindacature”. Quindi l’invito a tornare sui propri passi rivolto a Roberti e ai suoi. “Dimostrereste grande intelligenza nel farlo”.

Per la pentastellata Decaro l’Amministrazione guidata da Roberti darebbe un brutto messaggio ai cittadini se scegliesse di non attenersi alle raccomandazioni Anac: “Che esempio diamo ai cittadini?”. Chiedendo alla Giunta in forma diretta perchè abbia fatto ricorso al Tar Decaro ha stigmatizzato quello che a suo dire equivarrebbe a “perpetuare illegittimità”, e questo “anche se il Tribunale amministrativo dovesse dar ragione all’Ente” che ha addotto tra le motivazioni del ricorso la non tempestività della sentenza dell’Anac (perventuta a gennaio, a gara ormai espletata, ndr).

 

A prendere la parola anche il consigliere Sbrocca, chiamato in causa in quanto il project sul trasporto ha avuto origine con la sua Amministrazione in carica. Dopo aver dato conto delle premesse che hanno portato la sua Giunta a optare per questo tipo di strumento, legate in soldoni al depauperamento delle risorse pubbliche di Stato e Regione per il tpl, l’ex sindaco ha difeso la bontà di quella che riteneva – e ritiene – “un’idea strategica” che ha a che fare con lo sviluppo turistico della città. Poi la conclusione. “La delibera Anac non è il bandolo della verità, è un parere non vincolante e qualora ritenesse ci fossero violazioni gravi potrebbe impugnare al Tar i provvedimenti della stazione appaltante (il Comune di Termoli, ndr). Cosa che si guarda bene dal fare, anche perchè ha perso diverse cause di questo tipo”.

sindaco roberti consiglio comunale

A difendere il project, nel metodo e nel merito, ci sono stati poi prima l’intervento – più di stampo tecnico e amministrativo – del vicesindaco e assessore ai Trasporti Vincenzo Ferrazzano e poi quella – più marcatamente politica – del primo cittadino. Entrambi ‘duri’ nel rigettare al mittente (in primis alla consigliera Stumpo) l’accusa di voler sacrificare il verde pubblico. “Questa è propaganda, nel parco non verrà abbattuto alcun albero” così Ferrazzano cui ha fatto eco Roberti. “Queste strumentalizzazioni le sento pronunciare da quando sono bambino. Vengono descritti da sempre scenari disastrosi che però non si sono mai visti, si enfatizzano cose che non esistono. Nessuno vuole distruggere il parco, qui non c’è alcuna speculazione edilizia. Stiamo solo cercando di garantire servizi ai cittadini e di rendere il parco più appetibile”.

Sia Ferrazzano che Roberti hanno ‘difeso’ le ragioni di rilevante interesse pubblico (economiche e funzionali, questi gli aggettivi ricorrenti) alla base del project così come del ricorso. Ed è su questo punto che il sindaco ‘non le ha mandate a dire’, come nel suo stile. “Solo nella regione Molise succedono queste cose: questa regione è in mano a lobby di trasporto”. Il riferimento, esplicito, è alla Società Sati della quale Roberti ha ricordato i ricorsi avverso il bando fatti e persi. Bollata inoltre come mero “scatolone politico”, che non è affatto per Roberti da supporto alle pubbliche amministrazioni, l’Autorità Anticorruzione. “Non mi appassiona quello che dice l’Anac, in Italia sono i giudici che decidono”.

E sull’accusa di continuità con l’Amministrazione che lo ha preceduto Roberti ha affermato: “Quello che ho ereditato e che la nostra Amministrazione ritiene giusto, corretto e coerente viene portato avanti, magari migliorato. Altro no”.

Ma sul project vinto dalla Gtm e finito sotto la lente dell’Anac per Roberti si tratta di “beghe tra società di trasporti che non ci appassionano”. Mozione, come detto, respinta.

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