All'origine della libertà

La Festa della Liberazione a Termoli nel ricordo del partigiano-artista Basso Sciarretta

Nel giorno della Festa della Liberazione si rinnova dappertutto in Italia il patto di fede nelle libertà riconquistate contro il nazifascismo. Termoli, con due distinte manifestazioni, onora la storica data e uno dei suoi protagonisti: Basso Sciarretta, nato a Termoli, ufficiale partigiano e affermato artista nella vita.

All’origine della nostra Costituzione c’è la Resistenza. Un dato di fatto indiscutibile, non un’opinione. Depurata da ogni contingente speculazione politica, la Festa della Liberazione rimane la grande festa d’aprile con cui l’Italia celebra la riconquistata libertà e l’adozione di una Costituzione democratica e repubblicana che ha il suo fondamento nella lotta antifascista e partigiana. Una lotta unitaria di popolo, non di una sola parte di esso.

«Se volete andare in pellegrinaggio laddove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne dove caddero i nostri partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione» (Piero Calamandrei, Milano, 1955, discorso sulla Costituzione).

Quando il ventitreenne termolese Basso Sciarretta decide di fare la scelta più importante della sua vita, ha già sulle sue esili spalle due anni di guerra in Albania, con il compito specifico di reprimere l’attività dei guerriglieri locali. Un’esperienza durissima e tale da determinarlo ad abbandonare la divisa da Sottotenente dell’esercito e andare coi partigiani al termine di una licenza a Torino, dove risiede la famiglia.

maggiore basso sciarretta artista partigiano

 

Ai genitori, nel frattempo rifugiati in Puglia e che non vede da quando è partito per i Balcani, scrive nel luglio del 1944 una lettera per annunciare loro la decisione: «Papà e mamma carissimi, questa lettera vi verrà recapitata dallo zio Ulderico, nel caso in cui voi, venendo a Torino, io fossi lontano di qui. Vado con i ribelli della montagna…». Una definizione poetica che si ritrova anche in “Dalle belle città”, uno dei più noti canti partigiani.

Per circa dieci, terribili mesi, “Walter” (il nome di battaglia scelto) e i suoi compagni del I gruppo Divisioni Alpine Langhe, al comando di Enrico Martini “Mauri”, un coraggioso ufficiale monarchico, cerca «la libertà tra rupe e rupe». Al collo hanno un fazzoletto azzurro, a differenza dei componenti le Brigate Garibaldi organizzate dal partito comunista, ma con la stessa determinazione nel combattere tedeschi e fascisti.

basso sciarretta artista partigiano

 

In uno di quei frangenti Basso Sciarretta viene catturato nella zona di Rocca Ciglié dai militi fascisti. Fortunatamente non viene riconosciuto, ma solo gravemente sospettato di essere collegato alla Resistenza. Il suo destino tuttavia sembra ugualmente segnato: fucilazione. Si salverà grazie alle testimonianze degli abitanti del luogo, solidali con i partigiani, riprendendo poi la lotta fino alla fine.

Nel maggio del 1945 in un’altra lettera ai genitori può finalmente dire: «[…] ora che il mio dovere è stato compiuto raccolgo i frutti dei miei sforzi e sacrifici fatti, combattendo sulle montagne piemontesi». Quei frutti sono la libertà riconquistata, il ritorno alla vita normale. Nel dopoguerra, infatti, riprende gli studi interrotti laureandosi nel 1948 in Giurisprudenza, ma non farà mai l’avvocato, il magistrato o il poliziotto, bensì l’assicuratore.

basso sciarretta artista partigiano

 

Dopo quella per la libertà e la democrazia Basso Sciarretta brucia per un’altra passione: l’arte. In particolare per la pittura. L’apprendistato lo svolge nello studio di un bravo maestro a Torino e nel 1953 già allestisce la sua prima mostra. Ne seguiranno molte altre, oltre un centinaio, in Italia (anche a Termoli nel 1987) e all’estero, attraverso le quali si fa conoscere e apprezzare da critici ed esperti per il suo straordinario talento.

Basso Sciarretta lavorerà sia in azienda che come artista fino a tardi, sperimentando tecniche artistiche diversissime, dalla pittura ai metalli (anche l’oro), dalla ceramica al grès, dai tessuti alla pasta di carta.

basso sciarretta artista partigiano casa natale

 

L’ultima sua visita a Termoli risale all’anno 2000. Teneva a rivedere la città che gli aveva dato i natali e, soprattutto, la sua casa: un palazzo signorile situato tra il Corso nazionale e via Adriatica. Chi lo ha accompagnato in quella occasione ricorda ancora la forte emozione provata.

Si spegne a Borgo San Dalmazzo il 26 gennaio 2006. I resti, per sua esplicita volontà, riposano nel cimitero della piccola località langarola di Rocca Ciglié, in riconoscenza della gente di quella località che gli salvò la vita.

A Termoli il 25 aprile, alle ore 17, l’Anpi Molise in via Adriatica 7 ricorderà il maggiore “Walter” apponendo una targa ricordo sulla casa dove nacque.

Dall’1 al 7 agosto, l’Associazione culturale “Andrea di Capua, Duca di Termoli” curerà una mostra delle sue opere.

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