Come previsto, Omicron 2 ha ormai preso il sopravvento sulla variante Omicron 1. È successo in Molise ed è successo nel resto d’Italia, come hanno rilevato i dati dall’ultima flash survey eseguita in tutte le regioni e province autonome lo scorso 4 aprile.
La BA.2 è presente a livello nazionale all’86,6% (Omicron 2 appunto) mentre la BA.1 (Omicron 1) è scesa ad una percentuale dell’11,8%. Del tutto residuali le percentuali, tutte sotto l’1%, di altre sotto varianti. L’analisi ha preso in esame la BA.3 (una nuova sottovariante Omicron), la XJ e la XL (varianti ricombinanti tra BA.1 e BA.2).
Complessivamente sono state ottenute 1.986 sequenze (su 2018 campioni sequenziati). E in Molise? Nella nostra regione si registrano percentuali un po’ diverse ma la tendenza è la medesima del resto d’Italia: rispetto alla precedente indagine è avvenuto il ‘sorpasso’ della Omicron 2 sulla Omicron 1. Un esito ampiamente previsto da Massimiliano Scutellà, il microbiologo responsabile del laboratorio analisi del Cardarelli. “La BA.2 ha sovvertito la BA.1 ovunque in Italia, e questo proprio perchè è più infettiva e si trasmette con una fitness maggiore. La tendenza era chiara già dalla precedente rilevazione”.
Come noto, il laboratorio di biologia molecolare del Cardarelli ha partecipato all’indagine dell’Istituto superiore di sanità per monitorare la presenza di varianti del Sars-Cov-2. Ebbene, su 29 sequenze ottenute il laboratorio molisano ha trovato 19 campioni attribuibili alla BA.2 e 10 alla BA.1. Detto in percentuali, parliamo di 65,5% contro il 34,5% mentre nella precedente indagine, condotta il 7 marzo, l’Omicron 2, in Molise come in tutta Italia, si attestava su percentuali intorno al 44%.
In totale in quest’ultima rilevazione hanno partecipato tutte le regioni e le province autonome per un numero complessivo di 115 laboratori (appunto solo 1 in Molise).
“La variante omicron risulta ormai virtualmente l’unica variante di SARS-CoV-2 circolante nel nostro Paese – si legge nel report redatto dal Ministero della Salute a conclusione dell’indagine -. Si ricorda, a tal proposito, che già nell’indagine precedente, relativa ai campioni notificati il 7 marzo 2022, la prevalenza era stimata al 99.86%”. Scomparsa, praticamente, la variante Delta.
“Resta, tuttavia, da sottolineare la diversa prevalenza tra i due sotto-lignaggi BA.1 vs BA.2. In questa ultima indagine, infatti, il sotto-lignaggio BA.2 rappresenta l’86,6% tra le varianti omicron (vs. il 44,07% dell’indagine precedente). Quest’ultimo risultato è in linea con quanto riportato in altri Paesi europei e non. In Europa, l’aumento nel numero di sequenze attribuibili al sottolignaggio BA.2, che ha interessato in un primo momento Danimarca e Regno Unito, è stato registrato a partire dalla prima settimana del 2022”.
Il documento sottolinea però – ed è bene ribadirlo – che “BA.2 è considerata un sotto-lignaggio più trasmissibile di BA.1, ma non responsabile di malattia più grave“.
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