Festa patronale

Campobasso celebra il patrono e torna la processione di San Giorgio

San Giorgio, il santo patrono di Campobasso, è tornato a sfilare per le strade della città. La processione ha attraversato le principali vie del centro ed è iniziata subito dopo la santa messa presieduta dall’arcivescovo Giancarlo Bregantini nell’omonima chiesa  ai piedi del castello Monforte.

Una rinnovata curiosità ha accompagnato la sfilata a cui hanno preso parte anche le autorità civili e religiose del capoluogo oltre oltre a un centinaio di Fedeli. Come da tradizione la statua di San Giorgio si è fermata davanti al municipio per la benedizione. Complice anche la bella serata, sono state tante le persone che hanno seguito gli eventi legati alla festa del 23 aprile tornata in grande spolvero dopo due anni di pandemia.

“Sono tornate a essere svolte in presenza, dopo il lungo stop imposto dalla pandemia, le celebrazioni previste come ogni 23 aprile per San Giorgio, santo Patrono della Città di Campobasso – ha detto il sindaco della città, Roberto Gravina – San Giorgio è tornato a scendere in strada. Il nostro patrono ha ritrovato la sua gente e noi abbiamo ritrovato ciò che lui rappresenta per la nostra comunità non solo a livello simbolico o religioso”.

“Dopo due anni – ha continuato il primo cittadino –  torniamo a mostrarci a lui e torniamo a mostrare a lui la nostra e la sua città, quella che non ha mollato, che ha rafforzato, nel momento più difficile della sua storia contemporanea, il suo impegno solidale verso l’altro.
Perché una comunità la si difende e protegge occupandosi dell’altro. È questo che San Giorgio ha fatto sfidando il Drago, ha messo la salvaguardia degli altri e della loro vita davanti alla sua. Ha rigettato gli interessi personali in favore di quelli più ampi e inclusivi dell’intera comunità. Spesso ci si chiude in sé stessi per paura, perché la sfida ci appare lunga e insormontabile; il drago, per l’appunto, ci si presenta davanti e ci spaventa, a tal punto da renderci immobili, spingendoci a credere, erroneamente, che l’unico modo per andare avanti sia quello di pensare a sé stessi, mettendosi in salvo da soli. Questo diventa, purtroppo, solo il presupposto del giudizio e del pregiudizio con il quale – ha concluso il sindaco – mascheriamo i nostri egoismi, quando, invece, dovremmo solo alzare lo sguardo e incrociare quello di chi ci sta accanto, non per giudicarne l’operato, ma per contribuire insieme alla salvaguardia di quei valori umani e sociali che i membri di una comunità sono chiamati a condividere sempre, nella buona e nella cattiva sorte, con fiducia”.