L'iniziativa

Accoglienza e integrazione si esprimono nella mostra di pittura dei rifugiati

Buon successo per l’esposizione di quadri allestita nell’atrio del Comune. Il sindaco Gravina: “Campobasso è una città accogliente, da sempre”. Soddisfatti i beneficiari dei progetti Sai Karibu e Integramondo gestiti dalle cooperative sociali Assel e Agorà.

Accoglienza, integrazione, arte come massima forma di espressione. Parole chiave della mostra di pittura ‘Accoglienza in punta di cuore’ che in questi giorni è stata allestita nell’atrio del Comune di Campobasso. Si tratta nello specifico di una esposizione dei quadri realizzati dai beneficiari dei progetti Sai Karibu e Integramondo gestiti dalle cooperative sociali Assel e Agorà.

Mostra di pittura accoglienza in punta di cuore

“Questa mostra vuole essere la risultanza di un processo di integrazione sociale – spiega la responsabile dei progetti Annarita Fagnano –. I ragazzi si sono divertiti e i risultati sono stati anche buoni. Sono stati espressi nei quadri sentimenti forti, di tristezza per la lontananza dal loro Paese e speranza per il futuro”.

Mostra di pittura accoglienza in punta di cuore

Il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, ha sottolineato come il capoluogo sia da sempre accogliente e aperto all’integrazione: “Mai come oggi la parola accoglienza è attuale, visto che parliamo anche di una guerra in atto in Ucraina. I lavori parlano da soli, è davvero bella questa mostra. Faccio i complimenti a chi l’ha curata. Campobasso è una città accogliente, da sempre. Questi progetti contribuiscono a promuovere questo”.

Mostra di pittura accoglienza in punta di cuore

Obiettivo dei Sai è l’accoglienza, la tutela e l’integrazione dei richiedenti asilo, dei rifugiati e dei titolari di protezione sussidiaria o umanitaria. I quadri saranno successivamente esposti nei comuni limitrofi, da tempo impegnati nell’accoglienza.

Mostra di pittura accoglienza in punta di cuore

Kawan, uno dei beneficiari dei progetti Sai proveniente dal Kurdistan, spiega la sua “esperienza positiva di integrazione, questi sono progetti molto importanti, sono felice di essere stato coinvolto. Il mio quadro rappresenta un bambino che gioca sull’altalena. È un bambino triste perché ho pensato ai bimbi del Kurdistan che giocano e vanno a scuola ma devono fare i conti con i problemi che abbiamo nel mio Paese”.

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