Emergenza guerra

Ucraina, scatta il piano profughi della Prefettura di Campobasso: primo vertice per gestire l’accoglienza

Questa mattina riunione presso l'Ufficio territoriale di governo per definire i criteri di accoglienza rispetto al numero di rifugiati che il Ministero dell'Interno invierà in Molise. Comuni al lavoro con la ricognizione degli immobili da utilizzare. Continuano le raccolte fondi delle associazioni di volontariato per acquistare medicinali e beni primari da destinare alla popolazione in fuga dalla guerra

Primo vertice questa mattina alle 11 in Prefettura a Campobasso per l’accoglienza dei profughi ucraini che arriveranno in Molise, in particolare per definire quanti di loro saranno accolti nella nostra regione e il programma di ospitalità che riguarderà donne e bambini in fuga dalla guerra.

Prefettura Campobasso

Il governatore Donato Toma, in qualità di commissario delegato all’emergenza, coordinerà con le prefetture il dispositivo di accoglienza della protezione civile che prevede che i rifugiati siano distribuiti in tutto il Paese.

Sono stati coinvolti anche i sindaci che nei giorni scorsi hanno già avviato (almeno alcuni) il monitoraggio nei rispettivi comuni per verificare l’esistenza di strutture e abitazioni capaci della necessaria accoglienza.

A Sant’Agapito per esempio è stato individuato uno stabile che nelle prossime ore sarà valutato in termini di idoneità. Finora in Molise gli ucraini che sono arrivati sono la conseguenza di iniziative singole e personali di parenti o amici e della rete solidarietà Senza Confini dei bambini di Chernobyl. Nei giorni scorsi il Comune di Ferrazzano aveva avviato una ricognizione degli immobili per ospitare i profughi.

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Anche l’amministrazione comunale di Venafro fin da subito si è attivata per contattare le principali organizzazioni operanti a livello nazionale nell’assistenza a profughi e rifugiati, per potere individuare le iniziative più efficaci e dirette per sostenere le necessità degli ucraini e collaborare alla loro migliore riuscita. Il sindaco Alfredo Ricci ha fatto sapere di aver condiviso l’iniziativa dell’Anci, quindi “aderiamo alla campagna straordinaria di raccolta fondi in soccorso della popolazione ucraina lanciata da Croce Rossa, Unicef e Unhcr con il sostegno della Rai. Inviando un sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45525 si potrà contribuire alle iniziative portate avanti dai volontari di queste organizzazioni internazionali, per fornire alle famiglie ucraine protezione, rifugi, coperte, cure mediche, acqua potabile, kit per l’igiene personale e supporto psicologico”.

Altro canale di donazioni è quello di Caritas Italiana che, grazie al contatto con Caritas Ucraina, consentirà di intervenire direttamente in territorio ucraino per sostenere le esigenze della popolazione locale. Anche in questo caso, l’indicazione è di inviare donazioni che consentiranno ai volontari di Caritas Italiana di arrivare in maniera più immediata alle esigenze di quella popolazione martoriata.

Le donazioni possono essere fatte a Caritas Italiana, con bollettino postale sul conto corrente n. 347013, oppure con bonifico bancario (causale “Europa/emergenza Ucraina”) tramite:  Banca Popolare Etica – Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111 –   Banca Intesa Sanpaolo – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474 – Banco Posta – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013 –  UniCredit – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119

In alternativa, possono essere fatte donazioni anche tramite la Caritas Diocesana, mediante bonifico sul conto corrente della Diocesi Isernia-Venafro dedicato alle emergenze, presso Banca di Credito Cooperativo di Roma, Iban: IT21 M083 2715 6000 0000 0000 296, indicando in causale “Emergenza Ucraina”.

“Per quanto riguarda l’ospitalità di cittadini ucraini, stiamo ricevendo diverse richieste di disponibilità da parte di famiglie venafrane – ha proseguito il sindaco di Venafro -. Siamo in contatto con la Prefettura per potere seguire un canale sicuro e organizzato, tenuto conto che si tratta di persone che stanno fuggendo da una guerra e che avranno bisogno di assistenza probabilmente per un tempo oggi indeterminabile. Contiamo di avere maggiori dettagli nei prossimi giorni, in quanto la situazione si sta definendo proprio in queste ore. Non appena avremo direttive precise su come procedere, le divulgheremo per potere agire rapidamente”.

 

Intanto l’Asrem ha già sottoposto a tampone molecolare i primi 19 ucraini giunti nella nostra regione. Screening e vaccinazione di coloro che arrivano (che in larghissima parte non sono immunizzati e devono essere sottoposti a profilassi, non solo per il SarsàCov-2) sarà un impegno costante accanto a tutti gli altri relativi all’accoglienza di persone che sono scappate dal proprio Paese e che hanno perso tutto ciò che vi avevano.

Dai dati del Viminale aggiornati a ieri mattina, dall’inizio della guerra sono giunti in Italia oltre 14mila cittadini ucraini, ma è un numero destinato inesorabilmente a salire.

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