Risintonizzate i televisori

Switch off, ad aprile cambia la televisione anche in Molise: emittenza locale a rischio

Il passaggio all'alta definizione ci sarà il 4 aprile a Isernia e il 7 a Campobasso. Nella riassegnazione dei canali si riduce l'offerta con alcune emittenti locali che saranno meno visibili o del tutto prive di capacità trasmissiva.

Il passaggio dei canali televisivi verso l’alta definizione (sistema HD) non sarà indolore per alcune emittenti locali.

Lo switch off – questa migrazione al nuovo digitale terrestre – che all’inizio del mese ha già interessato le emittenti nazionali come Rai, Mediaset e altri privati, ci sarà in Molise per le emittenti locali tra qualche settimana. E’ previsto, secondo il calendario di riorganizzazione, un primo passaggio tra il 1 e il 4 aprile nella provincia di Isernia e il 7 aprile per Campobasso e la sua provincia.

Cosa significa questa rivoluzione della televisione che ha come primo obiettivo proprio il miglioramento della qualità del segnale?

Tanto per cominciare va detto che trasmettere con nuovi standard limiterà come primo effetto quei televisori più datati che non supportano l’alta definizione costringendo i telespettatori a comprare un nuovo apparecchio o un decoder compatibile per i quali il governo ha già previsto dei bonus. Chi ha già un televisore di ultima generazione dovrà invece risintonizzare i canali.

Il passaggio alla codifica Mpeg-4 (o, più semplicemente, trasmissioni in HD) che tecnicamente passa sotto la definizione di refarming non sarà possibile per tutte le emittenti locali che abbiamo visto fino a questo momento sul nostro televisore. Il 9 marzo scorso il ministero dello sviluppo economico ha provveduto ad approvare una graduatoria “con l’elenco dei fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito locale assegnatari di capacità trasmissiva e le relative numerazioni automatiche dei canali per Abruzzo e Molise” come leggiamo nell’allegato 1 alla circolare 37/2022 pubblicata sul sito ministeriale dell’Area tematica Comunicazioni.

Chi c’è nell’elenco stilato?

Intanto cominciamo col dire che sono tutte televisioni commerciali quelle alle quali verranno attribuiti i canali della tv digitale (ad eccezione di una emittente abruzzese comunitaria). La parte del leone, per quanto riguarda la nostra regione, la farà Telemolise dell’editore Quintino Pallante che con le varie società a lui ricollegabili sarà presente su ben otto frequenze con le principali (Telemolise e Telemolise 2) visibili sia in Abruzzo che in Molise. Nella graduatoria troviamo anche Teleregione di Marciano Ricci e Tlt Molise. Spariranno dai radar, come si dice in gergo, alcune emittenti locali come Trsp di Federico Mandato e Tvi Molise di Aldo Patriciello, quest’ultima visibile nella provincia di Isernia sfruttando una rete di secondo livello che è stata assegnata a Telemolise alla quale Tvi pagherà un canone.

Il bando nazionale sul nuovo digitale terrestre, infatti, ha dato reti di primo livello ai big della televisione come Rai e Mediaset (o meglio, alle società proprietarie dell’infrastruttura di rete necessaria alla trasmissione del segnale dei gruppi televisivi) che si sono spartiti le diverse regioni guadagnandoci. E ha assegnato anche reti di secondo livello a emittenti più piccole tra cui, per l’appunto, la società di Quintino Pallante che può utilizzarle per trasmettere i suoi canali o quelli di terzi dietro compenso.

Ma quali sono stati i criteri per entrare nella graduatoria e ottenere un canale dove trasmettere il proprio palinsesto? Personale dipendente, giornalisti assunti, la qualità della programmazione, la storicità del marchio e l’auditel, cioè gli ascolti. Tutte informazioni da inserire in un determinato arco temporale su una piattaforma oggi chiusa.

Naturalmente dalla data di pubblicazione della graduatoria sono ammessi i ricorsi al Tar. Evenienza non da escludere per chi, come Trsp, è rimasto fuori dai giochi, anche perché, di conseguenza, potrebbe non più concorrere neppure alla ripartizione delle risorse regionali previste dalla legge all’editoria.

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