Strategie di prevenzione

Reportage di un “turno” con la polizia, lotta al degrado nel cuore della città

Un giorno con gli agenti di via Tiberio in occasione di un servizio straordinario di controllo del territorio che ha visto al lavoro le pattuglie dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico e quelle della Squadra volante di Campobasso insieme ai colleghi dell’Unità anticrimine e i Cinofili di Pescara

Per le storie di cui un giornalista di “nera” (come si dice in gergo) si occupa, questi è spesso a contatto con le forze dell’ordine. Bazzica continuamente fra tribunali, questure, commissariati e caserme. Riconosce le ‘anomalie’ di un servizio improvviso, distingue il suono di una sirena (che non è quella del 118), sa bene i gradi attaccati sull’uniforme, osserva e scruta spostamenti e sguardi degli agenti in servizio per capire le dinamiche di un accertamento investigativo e soprattutto le cause che lo hanno provocato.

Ma che cosa accade durante un controllo straordinario del territorio della Polizia di Stato è tutt’altra cosa. Diverso da quanto si racconta in occasione di conferenze stampa e operazioni di polizia. Perché è un servizio che risponde alle esigenze di prevenzione dei reati ma anche alle richieste di aiuto o di intervento che nel frattempo vengono comunicate dalla radio di bordo al personale dell’equipaggio in servizio.

Almeno una volta al mese, il Capo della questura di Campobasso, Giancarlo Conticchio, organizza questi interventi sul territorio cittadino. Lo fa avvalendosi dei suoi agenti, di quelli dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico ma anche del contributo dei colleghi della polizia in arrivo dall’Anticrimine e dalle Unità cinofile di Pescara.

Prevenire i reati e trasmettere al cittadino sicurezza. È questo l’obiettivo dichiarato dei servizi di controllo straordinario che il questore Conticchio mette in campo. E questo fine settimana di “turno” ci siamo stati anche noi.

Polizia Campobasso

Il funzionario dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, Michele Giglio, ci fa salire a bordo della sua macchina di servizio e inizia il racconto lungo le strade di Campobasso. Contemporaneamente ci sono almeno una decina di pattuglie e sono disposte in più punti del capoluogo, stabiliti dopo il briefing che sempre il dottor Giglio ha tenuto con l’Ufficio di Gabinetto.

Gli agenti presidiano i punti cardinali, fermano auto, controllano documenti, incrociano i dati  raccolti sulla strada con il pc di bordo, rispondono alle domande di cittadini che approfittano della loro presenza per avere informazioni su episodi che li riguardano. Intanto via radio arrivano gli aggiornamenti sull’attività in corso.

Cala la sera, le strade si riempiono, i più giovani si ritrovano lungo Corso Vittorio Emanuele o, meglio ancora, in Piazza dei Cannoni.

Controlli polizia

Arrivano quindi le auto della polizia a fare deterrenza nel punto in cui quasi ogni giorno si registrano episodi di spaccio soprattutto ai minori. I poliziotti bloccano le vie di fuga e tre giovani alla vista dell’uniforme tentano di svignarsela ma vengono bloccati e controllati. Durante le verifiche dei dati personali, arriva il fiuto di Buk (l’unità cinofila spesso di stanza a Campobasso) a capire se i tre – fermati mentre tentavano la fuga – hanno qualcosa da nascondere. E Buk ci mette poco: trova un po’ di droga. Gli agenti segnaleranno il giovane ‘annusato’ dal pastore tedesco dell’assistente di polizia, per uso personale di sostanze stupefacenti.

Non ci si ferma un secondo: si lavora in macchina e si controlla lungo le strade. C’è un continuo scambio di informazioni in tempo reale e improvvisi cambi di direzione per rispondere alle segnalazioni via radio. Furti (o tentati furti) e liti in famiglia sono i motivi per cui spesso i cittadini chiedono il pronto intervento della polizia.

I furti, un fenomeno che tre settimane fa ha visto proprio la polizia protagonista di un inseguimento che poteva mettere a rischio la stessa vita degli agenti.  E poi la droga. La lotta allo spaccio è una crociata lanciata dalla Procura di Campobasso (allertata dai dati che vedono sempre più giovanissimi avviarsi al consumo di sostanze) e che la polizia di stato sta combattendo in prima linea.

Controlli polizia

In mezzo a tutto questo ci stanno, carte d’identità, patenti, permessi di soggiorno da verificare, facce sospette da seguire, persone da ascoltare. Un imponente lavoro, di cui spesso non si ha contezza.

Trascorrono i minuti e le ore: sta per arrivare il fine turno ma accade spesso che allo scoccare arrivi la richiesta di aiuto da parte di qualcuno. Ecco che la pattuglia fino a qualche istante prima diretta in questura, cambia direzione: c’è qualcuno che ha bisogno e si va. La fine del turno può aspettare.  E’ la Polizia di Stato.

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