Caro carburante

Gasolio, nuovi record e rifornimenti al minimo: da lunedì si fermano gli autotrasportatori

In Molise sono circa 650 le aziende di autotrasporto. Il nuovo stop minaccia di fermare interi settori produttivi con un effetto a catena. Oggi il carburante raggiunge un nuovo record.

Prezzi di benzina e gasolio che supera i 2 euro e 20 al litro, in qualche caso persino 2 euro 35 centesimi anche al self service, come nella foto scattata stamane a Campobasso. Se quelli di ieri sembravano prezzi impossibili, oggi siamo già oltre, e il rischio di un incremento quotidiano è evidente.

Le ripercussioni intanto non tardano e i camionisti hanno annunciato che si fermeranno dalla prossima settimana, come già stanno facendo i pescatori in questi giorni.

A partire da lunedì prossimo, 14 marzo, le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi “per causa di forza maggiore”. Ne dà notizia Trasportounito che precisa come non si tratti “di uno sciopero né di una rivendicazione specifica, bensì di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore. La sospensione dei servizi si è resa inevitabile – sottolinea una lettera inviata da Trasportounito alla Presidenza del Consiglio, al Ministro e al Vice Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al Presidente della Commissione di Garanzia in Scioperi – anche per tutelare le imprese e impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti, ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire”.

Da più parti si chiede un intervento urgente del Governo perché fermare i camion significherebbe la paralisi dell’economia italiana nel giro di pochi giorni.

Sul tema è intervenuto l’assessore regionale Nicola Cavaliere. “Abbiamo chiesto di ridurre subito le accise sul carburante, così come già ribadito alcuni mesi fa, prima che le conseguenze diventino per tutti drammatiche e irreparabili. Ma non solo, abbiamo posto l’accento sull’aumento insostenibile delle materie prime e sulla crisi che sta vivendo in particolare il comparto lattiero-caseario. Abbiamo invocato inoltre lo sblocco di tutti i pagamenti sospesi alle aziende, il rinvio della nuova PAC e la moratoria e la ristrutturazione del debito. Occorre poi rivedere i finanziamenti PSR e PNRR, in modo da garantire maggiore liquidità direttamente alle imprese, che hanno inoltre l’assoluta necessità di avere più possibilità di credito. Senza dimenticare i troppi danni procurati alle aziende dalla grave emergenza cinghiali. Il mondo dell’agricoltura vive una fase davvero delicata, servono risposte celeri e straordinarie”.

Così Cavaliere, a margine dell’incontro che la commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni ha avuto oggi a Roma con il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, la sottosegretaria Vannia Gava, ed il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli.

La pandemia prima, la crisi energetica poi e infine la guerra in Ucraina pesano come macigni sul rilancio del settore e si aggiungono ai soliti problemi strutturali da affrontare. Gli assessori regionali all’Agricoltura – aggiunge Cavaliere – hanno mostrato tenacia e compattezza nella difesa dei territori e nella volontà di impegnare il governo nazionale a compiere scelte immediate e concrete. Abbiamo richiesto ed ottenuto – conclude – incontri più frequenti, proprio per monitorare in maniera efficace la situazione. Intanto, a stretto giro sarà presentato un documento ufficiale unitario in modo da obbligare l’esecutivo ad intraprendere tutte le iniziative richieste“.

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