7 arresti

Contrabbando di alcol e tabacco, arrestato un imprenditore di Bojano nell’indagine di Salerno

E' stata eseguita poche ore fa la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di un 50enne di Campobasso residente nel centro matesino e titolare di un'azienda di bevande alcoliche. Evasi sei milioni di euro

Gli uomini della guardia di finanza di Salerno e Caserta hanno eseguito una delle 7 misure cautelari disposte dalla Distrettuale Antimafia a seguito di un’indagine su false esportazioni di alcol e tabacchi al porto di Salerno anche in Molise e precisamente a Bojano.

Agli arresti domiciliari un noto imprenditore di Campobasso, residente nel centro matesino, che rientra con altri sei colleghi del suo settore nel giro di false esportazioni di prodotti sottoposti ad accisa.

Il gip ha ordinato anche un sequestro preventivo per equivalente di denaro e altri beni, di quasi 3 milioni di euro, ma il danno accertato dagli uomini delle Fiamme Gialle ammonta ad oltre 6 milioni di euro.

Tre persone si trovano in carcere e quattro sono sottoposte agli arresti domiciliari.

Le accuse contestate sono relative alla partecipazione a un gruppo criminale transnazionale impegnato ad aggirare controlli doganali anche attraverso l’accesso abusivo al sistema informatico in uso all’agenzia delle dogane, per registrare fittiziamente in arrivo i documenti di scorta di prodotti sottoposti ad accisa mai realmente giunti negli spazi doganali.

E’ in questo modo che – secondo gli investigatori – anche l’imprenditore di Campobasso avrebbe ‘firmato’ false esportazioni di prodotti ad alta fiscalità verso altri Paesi permettendo di fatto il contrabbando di alcol e tabacchi all’interno dell’Unione Europea alcool e tabacchi.

Le indagini, in particolare, hanno riguardato più fittizie operazioni di esportazione, realizzate fra gli anni 2018 e 2020, di ingenti volumi di bevande alcoliche e alcool puro, ma anche la cessione in contrabbando di circa 18 tonnellate di tabacco per narghilè.

Un sistema di frode, quello ipotizzato dagli inquirenti, che avrebbe dunque permesso un doppio vantaggio: prodotti da immettere sul mercato a prezzi concorrenziali rispetto a quelli ‘tassati’ e quindi l’evasione delle imposte sui redditi.

Fra i sette indagati oltre all’imprenditore di Campobasso ci sono due ausiliari doganalisti e uno spedizioniere del Porto di Salerno, un appartenente alla guardia di finanza in servizio nel nucleo Pef di Caserta e un agente della polizia di Stato in servizio nella polizia marittima e di frontiera di Napoli. Devono rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere transnazionale, sottrazione all’accertamento e al pagamento dell’accisa su prodotti alcolici, contrabbando di tabacchi lavorati esteri, falsità materiale e accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico.

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