Il filo rosso tra puglia e molise

Cocaina e reddito di cittadinanza, il 23enne non parla. Il capo della Mobile: “Indagini in corso”

Ammanettato dagli agenti della sezione antidroga, da ieri il giovane di Campobasso trovato con 160 grammi di cocaina è stato trasferito dal carcere ai domiciliari. Il gip ha convalidato l'arresto e scelto la misura alternativa

Il gip del tribunale di Campobasso, dopo aver convalidato l’arresto della squadra mobile a carico del 23enne fermato al ritorno da San Severo con 160 grammi di cocaina, ha optato per trasferirlo ai domiciliari accogliendo la richiesta dell’avvocato Giuseppe Fazio.

A giorni dovrebbe comparire di nuovo al giudice per l’interrogatorio di garanzia ma al momento il giovane si è trincerato dietro il più assoluto silenzio. Non parla, né svela. Le indagini proseguono, anzi “sono soltanto all’inizio” ha riferito in conferenza stampa il capo della Squadra Mobile Marzo Graziano.

A disposizione degli investigatori 160 grammi di cocaina – pura al 75 per cento –, duecentoventi euro in contanti, bilancini, strumenti da taglio e un appartamento a poche centinaia di metri dal centro urbano dove probabilmente avveniva lo spaccio.

E’ in casa che la polizia ha sequestrato tutti gli arnesi utilizzati per confezionare dosi e immetterle sul mercato. Addosso, invece, il 23enne aveva la cocaina appena acquistata a San Severo.

Il nome del giovane non figura nella banca dati a disposizione della squadra mobile. Non ha precedenti, né segnalazioni. Avrebbe ammesso un uso occasionale di cocaina ma certamente – stando ai fatti – aveva allestito nella sua abitazione un market per l’acquisto della sostanza a disposizione dei consumatori locali. Destinatario del reddito di cittadinanza, arrotondava le entrate mensili con lo spaccio che con i 160 grammi sequestrati avrebbero garantito 750 dosi per un valore stimato che si aggira attorno ai 40 mila euro.

“Il numero delle dosi è indicativo – ha spiegato Marco Graziano – del rilevante consumo di droga che avviene nella sola Campobasso e il dato non lascia indifferenti. Per una città che fa anche meno di 50mila abitanti, questi numeri sono preoccupanti”.

Anche il questore, Giancarlo Conticchio, si dice preoccupato dal fenomeno dell’uso di sostanze stupefacenti che non accenna a diminuire e invita le famiglie a “controllare di più i ragazzi. Non è reato controllare i propri figli. Anzi è la responsabilità primaria di ogni genitore”.

Il 23enne comparirà entro la prossima settimana davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia ma le indagini della polizia sono appena iniziate.

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