Operazione della dda

Infiltrazioni della ‘ndrangheta negli appalti delle ferrovie, indagato imprenditore molisano

Per il 77enne Rosario Morelli, titolare della Armafer, i pm avevano chiesto l'arresto ma il Gip l'ha negato reputando le prove non sufficienti. L'accusa ipotizza subappalti truccati e gestiti in monopolio

Il molisano d’adozione Rosario Morelli, imprenditore a capo della storica azienda Armafer srl, leader nel settore dell’armamento ferroviario, è indagato in una inchiesta portata avanti dalla Dda di Milano su presunte infiltrazioni di ‘ndrangheta negli appalti per le ferrovie in tutta Italia.

Il blitz è scattato nella giornata di ieri 11 febbraio, eseguito dalla Guardia di finanza di Milano, Varese e Verona e ha portato all’arresto di 15 persone e il sequestro di beni per 6,5 milioni di euro.

Per Morelli, 77 anni, salentino di nascita ma residente a Campobasso ormai da tempo, i pm avevano chiesto l’arresto per associazione a delinquere ma il Gip ha ritenuto le prove non sufficienti e ha quindi negato la misura cautelare nei confronti dell’imprenditore, così come per diverse altre persone coinvolte, mostrando quindi di condividere solo in parte l’impianto accusatorio.

Le ipotesi di reato nei confronti degli indagati sono associazione a delinquere finalizzata alle fatture false, bancarotta e somministrazione illecita di manodopera. Secondo gli inquirenti l’azienda Armafer spa, destinataria diretta delle commesse di Rfi quale interlocutore abituale nei rapporti per la gestione dei lavori di manutenzione della rete ferroviaria in Campania, avrebbe agito in regime di sostanziale subappalto e quindi in violazione delle norme che lo regolano, con la società gestite prevalentemente al gruppo Aloisio Maurizio e Francesco e i suoi prestanomi.

Gli indagati nell’inchiesta milanese fanno riferimento a gruppi imprenditoriali che secondo l’accusa gestivano in regime di sostanziale monopolio le commesse per i lavori di armamento e manutenzione della rete ferroviaria in gran parte d’Italia grazie anche a fondi in arrivo dalle cosche calabresi. Secondo l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari di Milano, Giuseppina Barbara, Morelli avrebbe avuto il controllo degli appalti dell’intera Campania.

L’Armafer Srl opera dal 1903 nel settore dell’armamento ferroviario ed è un’azienda qualificata dalle Ferrovie dello Stato per eseguire lavori di importo illimitato, specializzata nella manutenzione, rinnovamento, risanamento e costruzione di linee ferroviarie.

Rete Ferroviaria Italiana si dichiara parte lesa nell’inchiesta e annuncia di volersi costituire parte civile nell’eventuale processo.

Intanto l’imprenditore molisano ha commentato la notizia ai microfoni della Rai. “Finora ho ricevuto solo un avviso di garanzia, sono molto tranquillo, dimostreremo la correttezza del nostro operato a salvaguardia dell’azienda e delle centinaia di dipendenti che ci lavorano. Dal 1903 lavoriamo con le Ferrovie in tutta Italia in piena correttezza e nel totale rispetto delle regole e non abbiamo mai avuto nessun tipo di problema”.

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