Campobasso

Energia elettrica dai fanghi del depuratore: Campobasso verso la transizione ecologica

Il progetto da oltre 4 milioni di euro che sarà candidato dal Municipio al Ministero della Transizione ecologica prevede il recupero e la trasformazione in energia elettrica dei fanghi prodotti dal ciclo depurativo che attualmente finiscono in discarica.

Utilizzare i fanghi del depuratore comunale per produrre energia elettrica: è questo l’obiettivo del progetto per il quale il Comune di Campobasso chiederà denaro al Ministero della Transizione ecologica (Mite).

La giunta guidata dal sindaco Roberto Gravina  ha approvato, con la delibera 37 dell’11 febbraio, la candidatura del Municipio e il progetto di fattibilità tecnico economico da oltre 4 milioni di euro per ottenere il finanziamento.

Progetto grazie al quale i fanghi prodotti in città dai reflui urbani potranno entrare nella rete dell’energia anziché finire in discarica. Attualmente una quantità pari a 200 tonnellate, a cui sommare altre 200 tonnellate prodotte dal nucleo industriale e dai comuni limitrofi, viene smaltita nell’impianto di Montagano e rappresenta un costo per le casse pubbliche: il progetto, che vede la firma di più tecnici ed esperti  – se ammesso al finanziamento ministeriale – porterà, al contrario, un risparmio e un guadagno.

“La sua realizzazione – spiegano da palazzo San Giorgio – porterebbe diversi benefici alla comunità e all’ambiente, dal risparmio del trasporto e trattamento in discarica dei fanghi prodotti dal ciclo depurativo dei reflui urbani, dal riutilizzo degli scarti derivanti dalle potature del verde, anche essi destinati alla discarica se non idoneamente recuperati, arrivando a produrre, dallo sfruttamento del Syngas, energia elettrica da immettere in rete. Da considerare, inoltre, che la CO2 prodotta dall’impianto è totalmente di origine biologica e, quindi, non contribuisce all’incremento dell’effetto serra”.

Per iniziative come questa il Mite ha stanziato 1,5 miliardi di euro per interventi nel settore della gestione dei rifiuti urbani stabilendo, attraverso un decreto ministeriale, la ripartizione delle somme disponibili per 3 diverse linee di intervento.

Proprio su una di queste linee di intervento previste (la C – “Ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale (Pad), i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili”), sindaco e assessori candideranno il loro progetto che ammonta complessivamente a euro 4.074.000,00.

Qualora verrà ammesso a finanziamento, troverà apposita copertura finanziaria attraverso l’iscrizione a bilancio con vincolo in entrata.