La macchina della solidarietà

Crisi Ucraina, Toma: “Molise pronto per fare la sua parte”. Protezione civile e Caritas si organizzano

La macchina dei soccorsi è stata avviata ma è necessario un coordinamento puntuale. Oggi tutte le Regioni incontreranno il Capo della Protezione Civile Nazionale. Ma anche la Croce Rossa e le Caritas si stanno mobilitando. Il Molise farà la sua parte

La nostra regione si sta mobilitando per aiutare la popolazione ucraina. Tutte le Regioni italiane si sono dette pronte a fornire collaborazione per l’accoglienza dei profughi e per la fornitura di farmaci e materiale sanitario. Anche il Molise farà la sua parte, come ci conferma il Governatore Donato Toma che ieri, insieme ai suoi colleghi, ha condiviso la necessità di assicurare il proprio sostegno. Oggi, alle 16, tutte le Regioni saranno in videoconferenza con il Dipartimento di Protezione Civile Nazionale per coordinare la macchina degli aiuti.

“Le Regioni sono pronte a fornire la massima collaborazione per l’accoglienza di donne e bambini provenienti dall’Ucraina e per la fornitura di farmaci e materiale sanitario”. Così il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. “In queste ore ho sentito i Presidenti (ce lo conferma anche il Presidente Toma, ndr) e c’è una disponibilità unanime di tutte le Regioni, stiamo già attivando i dipartimenti regionali di Protezione civile e gli assessorati alla salute. Mercoledì affronteremo il tema nella Conferenza delle Regioni per condividere le scelte, coordinare le azioni ed assicurare al Governo la massima collaborazione istituzionale. Anche per questo, nella stessa sede, avremo modo di confrontarci con il Capo del dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, proprio per organizzare al meglio l’accoglienza, sia sotto il profilo logistico che sul piano socio-sanitario. L’auspicio – ha concluso Fedriga – è che anche questi interventi possano rappresentare un contributo affinché cessino al più presto le ostilità”.

Perchè le Regioni in questa riposta umanitaria alla guerra agiscono – devono farlo – mediante i Dipartimenti di Protezione civile regionali, che a loro volta si coordinano con il Dipartimento di Protezione Civile Nazionale che a loro volta si confronta con i Dipartimenti degli altri Paesi dell’Ue.

“Siamo stati allertati come Regione dalla Protezione Civile – argomenta Donato Toma -. Oggi avremo una riunione congiunta col Dipartimento Nazionale per coordinarci. Non possiamo agire in autonomia. Ma per aiuti e accoglienza la disponibilità è stata già data. È chiaro che ci si muove in coordinamento, non in ordine sparso”. Impossibile ora quantificare gli aiuti, che consisteranno sicuramente in medicinali, attrezzature, ma anche eventualmente in strutture per l’accoglienza dei profughi. Così Toma su queste ultime: “Se serviranno le metteremo a disposizione, certo”.

Alcuni profughi ucraini sono giunti in Italia nelle scorse ore. Il loro numero è destinato a salire vertiginosamente e le stime dell’Unhcr parlano di 4 milioni di persone in fuga, che cercheranno rifugio nei vari Paesi europei, Italia compresa. Secondo l’Ue ci si può aspettare fino a sette milioni di sfollati. In questo contesto il Ministro dell’Interno italiano, Luciana Lamorgese, da Bruxelles ha assicurato la massima disponibilità all’accoglienza, redistribuendo le persone in fuga dall’Ucraina nei vari territori.

Dunque il commento del Presidente sui fatti che stanno devastando la regione ucraina. “Io mi auguro che la diplomazia agisca velocemente, non è possibile che nel 2022 ancora si parli di guerra e di aggressioni. Io però sono ottimista perchè ritengo che la Russia e Putin in particolare non siano degli sprovveduti e perchè ritengo che la diplomazia europea darà prova di abilità e velocità. Ma deve rassicurare anche tutti i popoli dell’Europa: tutti loro hanno diritto di non muoversi dalla loro casa”.

Tra le associazioni riconosciute di Protezione Civile c’è ad esempio il Sae 112, impegnato anche sul fronte internazionale come, si ricorderà, nel caso del terremoto in Albania. “Qui però parliamo di guerra e non di catastrofe e le cose sono diverse. Al di là della buona volontà di singoli o gruppi, è necessaria una organizzazione e non già improvvisazione. Noi ad esempio siamo in attesa di avere disposizioni dal Dipartimento (a cascata regionale ma prima ancora nazionale e unionale). Senza un coordinamento europeo non ci si può muovere”, ci conferma il Presidente, della sede di Termoli, Matteo Gentile.

In attesa che le operazioni nelle diverse regioni – Molise compreso – siano organizzate con una regia unica, per evitare dispersioni e ottimizzare il lavoro del dipartimento regionale e dei volontari, dalla Protezione Civile di Roma sono partiti i primi aiuti alla popolazione di Kiev fuggita dalla città con l’invio di circa 200 tende per allestire una prima tendopoli. È l’informazione che ci conferma Gianni Ciccarone, organizzazione di volontariato e protezione civile di Guglionesi. “Siamo anche noi in attesa di sapere bene come muoverci per organizzare la macchina dei soccorsi, che nella prima fase riguarderà l’invio di beni di prima necessità”.

Dalla Croce Rossa regionale confermano che la macchina degli aiuti si sta già muovendo, soprattutto a livello nazionale i cui vertici sono già in coordinamento con la Croce Rossa Ucraina. Domani pomeriggio si saprà di più, a seguito dell’incontro che i vertici di tutti i dipartimenti regionali avranno col vertice nazionale. E anche la Cri del Molise avrà un quadro più chiaro rispetto agli aiuti da fornire (“ad esempio ci è stata fatta richiesta, tra le altre cose, di autisti”, ci conferma uno dei responsabili dalla sede di Campobasso) e al come agire.

Gli aiuti arriveranno anche dal mondo dell’associazionismo religioso. Attive, come sempre, ci saranno le Caritas locali dei vari Paesi. Ci sarà anche la Caritas di Campobasso-Bojano tra gli enti diocesani in prima linea nelle attività di sostegno alla popolazione civile ucraina. Il suo direttore, don Franco D’Onofrio, contattato da Primonumero, conferma che “in queste ore ci stiamo coordinando con la Caritas italiana e con un seminarista che si trova in Ucraina per decidere come aiutare la popolazione. Immagino che il canale privilegiato sarà quello della raccolta fondi ma è ancora tutto da definire e quindi non posso fornire ulteriori dettagli”.

E di probabile raccolta fondi, oltre che di aiuti che arriveranno direttamente alla Caritas Ucraina, parla il direttore della Caritas della Diocesi di Termoli-Larino, Vito Chimienti. Nulla di certo per il momento ma si sta lavorando per coordinare le operazioni attraverso la delegazione regionale. “Entro la fine di questa settimana sapremo di più: probabile che verrà lanciata una raccolta fondi, in tutte le parrocchie Diffonderemo tutte le informazioni anche sui canali social, della Caritas e della Diocesi”.

 

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