Un po' di dati

Molise, adolescenti e bambini più vaccinati che nel resto d’Italia. Ma i giovani adulti fanno peggio e sulle 3° dosi siamo indietro

Partenza sprint per le vaccinazioni nei bambini sotto i 12 anni. Ottimi anche i dati sui ragazzi adolescenti e preadolescenti. Nella fascia d'età dai 20 ai 40 anni invece i molisani vaccinati sono in percentuale meno che nel resto d'Italia ma la tendenza si inverte per gli adulti dai 40 e fino ai 79enni. Ancora, la nostra regione, che pure ha vaccinato con due dosi il 92% degli ultraottantenni, ha fatto meno in questo senso rispetto alla media nazionale. E anche sulle 3° dosi siamo indietro.

report vaccini governo 20 gennaio

I ragazzi e i bambini molisani si stanno vaccinando più dei loro coetanei italiani (media).
Nella fascia d’età dai 5 agli 11 anni, l’ultima in ordine di tempo che ha potuto accedere all’antiCovid, come già vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi si conferma un’ottima partenza della campagna vaccinale.

I dati (così come tutti quelli che vi forniremo nel resto dell’articolo) sono stati presi alle ore 8.30 di ieri 22 gennaio sul sito governativo del report vaccinale e si riferiscono in genere alle seconde dosi salvo l’eccezione dei più piccoli.

5-11

Proprio riguardo a questi ultimi viene fuori che il 34.61% dei piccoli molisani ha già ricevuto la prima dose, contro il 26.78% circa del resto d’Italia. Sono ancora poche le seconde dosi a questi minori ma le percentuali sono rispettivamente 6.15% e 6.83% (dunque in Italia un po’ di più, probabilmente perchè si è iniziato prima).

12-19

Nella fascia degli adolescenti e dei preadolescenti (dai 12 e 19) i dati molisani staccano nettamente quelli medi nazionali. Ha ricevuto il vaccino l’82.49% in Molise mentre in Italia la percentuale è ferma al 77.1%.

20-29 e 30-39

Tutto cambia però, nel senso che si invertono le parti, quando si passa a ventenni e trentenni. In questo caso in Molise è più indietro. Per la fascia d’età 20-29 i molisani vaccinati sono circa il 78.28% contro l’88.57% medio nazionale. La differenza è dunque di circa 10 punti percentuali. Per la fascia d’età 30-39 ha fatto entrambe le dosi il 76.73% dei molisani mentre in Italia la percentuale arriva supera di poco l’84%.

40-49 e 50-59

Passiamo ora ai cittadini più grandi e qui le cose cambiano nuovamente. Sappiamo che tra i 40 e 59 anni si annida la maggiore ritrosia per il vaccino. Ebbene, non in Molise si potrebbe dire. Nella fascia 40-49 ha fatto entrambe le somministrazioni l’87.9% e oltre dei molisani contro l’83.54% degli italiani. Quanto ai cinquantenni, in Molise si è vaccinato il 92.27% della popolazione mentre in Italia si è all’87.27%. Ricordiamo che è stato introdotto l’obbligo vaccinale proprio per gli over 50 e da allora sono in tanti, volente o nolente, ad aver fatto (o prenotato) il vaccino.

60-69 e 70-79

Anche i sessantenni molisani si sono vaccinati più degli altri, residenti in altre regioni d’Italia. 95.22 i primi, 90.15% i secondi. Stesso discorso per i settantenni: il 96.7% dei molisani di quella fascia d’età si è vaccinato, in Italia lo ha fatto il 92.42%.

Over 80

Infine, i più anziani, coloro che hanno da 80 anni in su. La differenza stavolta è minima ma a scapito dei molisani che hanno vaccinato il 92.01% di ultraottantenni. La media italiana però supera il 94%.

Terze dosi

In ultimo, una nota sulle terze dosi. Fermo restando che la nostra regione ha ottimi numeri (al netto delle differenze sopra descritte), dobbiamo rilevare come sulle dosi booster sia più indietro rispetto al resto del Paese. Già perchè se in Italia è stato trivaccinato il 74,6% di tutti quelli che ne avevano diritto (dai 12 anni in poi la terza dose è autorizzata), in Molise la percentuale scende a meno del 54.34%. Questo perchè le terze dosi ammontano complessivamente a poco meno di 146.200mila. I molisani ultradodicenni sono però (dati Istat) 269mila circa.

Il problema potrebbe essere legato al ritardo nelle vaccinazioni domiciliari. Non a caso è stato pochi giorni fa previsto il ritorno di una squadra dell’Esercito per andare nelle case (degli anziani o di chi ha difficoltà) a vaccinare i cittadini più fragili.

 

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