Ospedale cardarelli

Medici positivi a casa, possibile stop ricoveri a Campobasso. Isernia chiusa a urgenze cardiologiche

Mentre in Italia si discute sulla revisione della quarantena per gli operatori sanitari, anche l'Asrem impartisce ulteriori disposizioni dopo i contagi accertati al Cardarelli e in particolare nel reparto di Chirurgia. Urgenze trasferite in altri ospedali a Isernia: positivo operatore della Cardiologia

Nel reparto di Chirurgia dell’ospedale Cardarelli il ‘piano B’ è pronto: in caso di problematiche legate, ad esempio, all’espansione dei contagi scatteranno le nuove disposizioni operative impartite dall’Asrem. Disposizioni previste nella nota interna firmata dal direttore generale Oreste Florenzano “nel caso in cui ci siano delle criticità” e, spiega a Primonumero, “affinchè tutti siano in allerta per altre eventuali determinazioni”. Insomma, una pianificazione necessaria per non farsi trovare impreparati e adottata in via del tutto precauzionale.

Il livello di allerta si è alzato nell’Unità operativa guidata dal dottor Giancarlo Di Marzo dopo che è stata accertata la positività di due medici. E non è escluso che nei prossimi giorni potrebbero essere altri provvedimenti come la sospensione temporanea dei ricoveri programmati.

E’ già accaduto in passato: anche lo scorso ottobre i ricoveri erano stati sospesi precauzionalmente e ai familiari non era consentito visitare i pazienti assistiti in reparto. In questo caso, la misura era scattata dopo un’infezione riscontrata in un degente (uno degli anziani ospiti della casa di riposo ‘Pistilli’ di via delle Frasche poi interessata da un focolaio) assistito per un patologia diversa dal covid. Il virus è stato arginato nel giro di poco tempo grazie all’adozione di tutte le misure di precauzione stabilite esattamente un anno fa. Nel gennaio del 2021 infatti il reparto è stato interessato da un cluster che aveva coinvolto una trentina tra sanitari e degenti.

Certo, numeri molto distanti da quelli attuali: attualmente solo due medici della Chirurgia sono positivi. Operatori che si aggiungono ai sei nel Pronto soccorso (quattro infermieri e due medici), ai due infermieri della Medicina (che per fortuna non erano stati a contatto con i pazienti) e ad un dottore della Ginecologia. Una decina di sanitari in tutto. Il che ha costretto a disporre turni da 12 ore e tamponi quotidiani per il personale. 

Anche al Veneziale di Isernia si corre ai ripari: dopo la positività di un operatore sanitario, il direttore dell’Unità operativa di Cardiologia ha disposto il trasferimento in altre strutture delle urgenze. 

Positivi infermieri e medici, tamponi giornalieri al personale. Scattano i turni di 12 ore

Purtroppo il virus – e in particolare la nuova variante Omicron – dilaga tra le corsie degli ospedali del Paese infettando medici, infermieri e oss, che lo scorso autunno sono state tra le prime categorie a ricevere la dose booster del vaccino. Qualche giorno fa la Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) ha calcolato, sulla base del report dell’Istituto superiore di sanità della sorveglianza integrata, che attualmente ci sono circa 13mila operatori sanitari positivi in tutta Italia. Numeri che potrebbero peggiorare costringendo il personale sanitario a nuovi sacrifici per garantire l’assistenza sanitaria ai pazienti covid e non covid. Ecco perchè c’è chi ha proposto di rivedere le regole della quarantena degli operatori sanitari. Ospite in una trasmissione di La7, il direttore Malattie Infettive San Martino di Genova Matteo Bassetti ha infatti sottolineato la necessità di “intervenire in maniera diversa perché non possiamo rischiare di avere ospedali che non vanno avanti perché c’è qualcuno asintomaticamente positivo dopo tre dosi di vaccino. E su questo è necessario che intervenga il governo”.

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