La visita di Carlos Tavares a Termoli, ma soprattutto le sue parole di incertezza riguardo la realizzazione della Gigafactory italiana di Stellantis in Molise, suonano la sveglia anche per la politica locale, preoccupata per i tanti posti di lavoro che ballano a seconda che la fabbrica di batterie venga collocata proprio a Rivolta del Re o meno.
Per questo è oggi la maggioranza di centrodestra al Comune di Termoli – nel silenzio pressoché totale delle minoranze – a chiedere un impegno al sindaco Roberti sulla questione.
Questa mattina la maggioranza consiliare, con Vincenzo Sabella quale primo firmatario, ha presentato un ordine del giorno per discutere sulla questione della Gigafactory che interessa da vicino lo stabilimento Stellantis di Termoli.
L’ordine del giorno verrà discusso questa sera 24 gennaio in Consiglio comunale e chiede al sindaco Francesco Roberti e alla Giunta Comunale di impegnarsi per “Sollecitare gli organi del Governo Italiano e del Governo Regionale affinché pongano in essere tutte le iniziative possibili a garantire che la scelta per la costruzione della Gigafactory ricada sul Molise e nello specifico nello stabilimento Stellantis di Termoli”.
Dopo le parole di Tavares rilasciate al Corriere della Sera l’incertezza è tanta, anche perché lo stesso Ceo di Stellantis aveva parlato di negoziati in corso con il Governo. Probabile che l’azienda chieda ulteriori contributi pubblici, oltre a quelli già previsti dal Pnrr.
Qui potrebbero giocare un ruolo anche la Regione e altri enti locali, in considerazione del fatto che la fabbrica di batterie sembrava inizialmente indirizzata a Mirafiori, dove probabilmente la riconversione sarebbe più semplice, e che proprio in Piemonte, a Ivrea, c’è già un progetto avanzato di Gigafactory del gruppo Italvolt. Anche i sindacati hanno mostrato una certa preoccupazione e in attesa del Piano industriale che verrà svelato l’1 marzo, hanno aperto il tavolo permanente sulla questione Gigafactory.
Per questo si chiede ora di fare tutto il possibile per evitare lo ‘scippo’ della fabbrica di batterie, che sarebbe un colpo durissimo per l’intero Molise.
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