L'elezione del presidente della repubblica

Due del centrodestra, Greco per M5S (votato dal Pd): ultime trattative sui ‘grandi elettori’ del nuovo Capo dello Stato. Toma spera

Alla vigilia della seduta convocata per designare i delegati regionali che parteciperanno all'elezione del nuovo Presidente della Repubblica, nel pomeriggio il centrodestra si riunirà per definire i propri rappresentanti. La prassi vuole che siano scelti il governatore e un altro consigliere della maggioranza: divergenze sul presidente dell'assemblea legislativa Salvatore Micone. Si fa avanti anche Vincenzo Niro, mentre Orgoglio Molise 'candida' Gianluca Cefaratti. Si propone anche Aida Romagnuolo per Fratelli d'Italia, mentre i pentastellati virano sul capogruppo Andrea Greco che sarà appoggiato anche dal Pd.

Nel 2015 è toccato a Francesco Totaro e a Salvatore Ciocca, designati dall’allora maggioranza di centrosinistra, e da Angela Fusco Perrella, eletta dal centrodestra. Sono stati gli ultimi “grandi elettori” scelti per rappresentare il Molise in occasione dell’elezione di Sergio Mattarella. Concluso il suo settennato e registrata l’indisponibilità del capo dello Stato per un secondo mandato, si è rimessa in moto la ‘macchina’ politica per designare i delegati che saranno a Roma il prossimo 24 gennaio, il giorno in cui il Parlamento si riunirà in seduta comune come deciso dal presente della Camera dei deputati Roberto Fico in sintonia con il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberta Casellati.

Il successore di Mattarella sarà eletto da 58 ‘grandi elettori’, tre per ogni Regione (a parte la Valle d’Aosta che ha un solo delegato), da 321 senatori e 630 deputati, come prevede l’articolo 83 della nostra Costituzione.

In Molise – ma anche in altre regioni – la data clou per eleggere i ‘grandi elettori’ è domani, martedì 11 gennaio, giorno fissato per la seduta monotematica dal presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone.

Il Molise sceglie i tre delegati per eleggere il presidente della Repubblica

Ormai ci siamo quasi, ma la situazione è abbastanza ingarbugliata. Oggi, alla vigilia della seduta, il centrodestra si riunisce per definire i propri candidati. La prassi vuole che vengano designati il presidente della Giunta regionale, un consigliere di maggioranza e uno dell’opposizione. Tra i ‘grandi elettori’ potrebbe essere scelto dunque il governatore Donato Toma, a differenza di quanto è accaduto nel 2013 quando Paolo di Laura Frattura preferì cedere il suo posto. Il capo della Giunta regionale è stato indicato anche da Forza Italia, il partito di maggior peso nella coalizione.

Chi sarà il secondo nome scelto dal centrodestra? Bisognerebbe consultare Nostradamus per ‘azzeccare’ la profezia. In maggioranza non c’è accordo: tutti i partiti hanno indicato un nome. Si è fatto avanti poi l’assessore ai Lavori pubblici Vincenzo Niro (Popolari), mentre Orgoglio Molise (il movimento che fa riferimento all’assessore al Turismo Vincenzo Cotugno, cognato dell’europarlamentare Aldo Patriciello) ha indicato Gianluca Cefaratti. Raccoglierebbe invece pochi consensi la proposta di candidare il presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone: figura istituzionale sì, ma considerata poco super partes negli ultimi tempi. C’è chi non ha dimenticato l’affondo di Micone contro il governo Toma nel Consiglio dedicato a Campitello. Quindi mai e poi mai mai scriverebbe il suo nome sulla scheda che martedì sarà consegnata ad ogni consigliere regionale.

Si è fatta avanti poi Aida Romagnuolo, esponente di Fratelli d’Italia, il gruppo più numeroso in Consiglio regionale dal momento che annovera tre consiglieri (la stessa Romagnuolo, Michele Iorio e l’assessore Quintino Pallante) come Forza Italia. Quindi, sottolinea la consigliera, “rivendichiamo e proponiamo che l’altro rappresentante del centrodestra, cioè il secondo delegato, sia proprio del nostro partito”. Quindi, “secondo le indicazioni del segretario regionale del partito Filoteo di Sandro e dell’altro consigliere regionale Michele Iorio, sono stata invitata come esponente di FdI, a proporre ufficialmente la mia candidatura come consigliere delegata per la elezione del prossimo Presidente della Repubblica italiana, anche perchè Pallante ricopre il ruolo di assessore”.

Il Movimento 5 stelle ha raggiunto la quadra nell’ultimo fine settimana: si ‘vira’ su Andrea Greco, come avvenuto anche in altre regioni d’Italia. L’ufficialità è arrivata oggi – 9 gennaio – quando lo stesso capogruppo indicato per la ‘missione romana’ ha ringraziato i colleghi: “Per il momento sento di dire solo grazie a questo instancabile gruppo di colleghi – il suo commento di Andrea Greco -. Cittadini laboriosi e appassionati con cui insieme continuiamo a coltivare l’obiettivo di cambiare in meglio la storia politica di questa terra. Attendiamo la votazione, nel mentre, per una questione di totale trasparenza nei confronti dei cittadini molisani, ritengo importante comunicare a tutti la decisione. Naturalmente mi riservo ulteriori considerazioni dopo il voto”.

Su Greco ci sarà la convergenza del Partito democratico. Che con due soli consiglieri regionali eletti non ha i numeri per proporre un proprio candidato.

Domani sarà il giorno della verità in Consiglio regionale: voto a scrutinio segreto con possibilità di indicare un solo nome. Poi la sfida si sposta a Roma; per entrare a Montecitorio occorrono super green pass e mascherina Ffp2, in base alle nuove regole. Si vota a scrutinio segreto e chiamata nominale. Nei primi tre scrutini sarà richiesta la maggioranza di due terzi (672 voti) mentre dalla quarta votazione in poi sarà sufficiente la maggioranza assoluta (il 50 per cento più uno).