Montagano

Discarica Montagano quasi piena, il sindaco: “Pretendiamo di essere coinvolti, ma la soluzione non spetta a noi”

Il primo cittadino di Montagano chiede un maggiore coinvolgimento del suo Comune nell'ipotesi dell'ampliamento della discarica che tra poco più di un anno sarà satura. L'Amministrazione incassa a titolo di ristoro ambientale 250 mila euro l'anno e vorrebbe evitare un ulteriore ingrandimento del sito così come promesso in campagna elettorale.

La discarica di Montagano è quasi piena. Entro un anno, o poco più, non ci sarà più posto per conferire l’indifferenziato. L’ipotesi più plausibile è quella di ampliare l’impianto di Montagnano per evitare una emergenza rifiuti che coinvolgerebbe oltre cinquanta Comuni. E che scoppierebbe in piena campagna elettorale. Contemporaneamente si dovrebbe ragionare su una riconversione green del polimpiantistico di colle Santo Ianni.

Primonumerog se ne sta occupando da tempo. La Regione Molise ha acceso i fari sulla questione dopo gli appelli del gestore dell’impianto, Giovanni Giuliani, che in una lunga intervista rilasciataci a ottobre del 2021 ci spiegava perché bisogna sbrigarsi a trovare una soluzione che non mandi in crisi ambientale il Molise centrale. Lo stesso sostiene il commissario perpetuo della comunità montana Molise Centrale, Domenico Marinelli, che è il titolare delle autorizzazioni dell’unica discarica pubblica (anche se gestita da un privato) della nostra regione.

Tra gli attori di questa vicenda era rimasto senza una ‘parte’ il sindaco di Montagano Giuseppe Tullo il quale proprio oggi, 20 gennaio, ha inviato alla nostra redazione una nota in cui contesta il mancato coinvolgimento della sua Amministrazione nella questione.

“Prima di tutto – scrive il giovane primo cittadino eletto nel maggio del 2019 con una lista civica – occorre evidenziare che la posizione dell’amministrazione comunale è quella da sempre portata avanti dall’attuale gruppo di maggioranza, sancita con chiarezza anche nel programma elettorale che portò nel 2019 ad una importante affermazione elettorale: la discarica ha esaurito il suo ciclo di vita e ci si deve ora concentrare sulle delicate fasi della chiusura e della gestione del cosiddetto ‘post mortem’. Pur nella consapevolezza della complessità della materia, e che le competenze sono riconducibili ad altre autorità, in primis alla Regione Molise, il Comune di Montagano rivendica con fermezza un ruolo attivo e pretende di essere costantemente ascoltato sul tema rifiuti, perché da troppi anni oramai la discarica sita sul territorio comunale è utilizzata per i conferimenti dei rifiuti di più di 50 comuni, ed ora è in via di saturazione anche l’ultima porzione di terreno attualmente utilizzata per l’abbancamento dei rifiuti”.

L’ospitalità di Montagano non è a titolo gratuito e frutta alle casse comunali un ristoro ambientale per 250 mila euro l’anno. Ma se davvero si andrà – come sembra – verso l’ampliamento della discarica (e poi forse verso una riconversione) è chiaro che questo avrà delle ricadute. Probabilmente anche in termini elettoralistici giacché Tullo passerà alla storia come il sindaco che ha permesso di ingrandire una discarica già esistente pur affermando nel suo programma elettorale (e lo ribadisce anche qui oggi) che è importante chiudere il sito e bonificarlo.

Quella dell’ampliamento, comunque, al momento è ancora una ipotesi. Ma il tempo stringe “e più ne facciamo passare – ammette il sindaco a telefono – più obbligata sarà questa unica soluzione. Indicare una alternativa che salvaguardi al contempo l’ambiente e il diritto alla salute di tutti i cittadini non spetta a noi, ma pretendiamo di essere ascoltati tanto che è da tempo che abbiamo chiesto il nostro coinvolgimento attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico regionale, con il coinvolgimento di tutte le autorità competenti, per intraprendere con la massima sollecitudine un percorso di confronto, sia politico sia tecnico, che conduca alla individuazione di una soluzione condivisa ed attuabile, mediante un aggiornamento del piano regionale dei rifiuti”.

Tavolo che il II Dipartimento regionale (Valorizzazione ambientale e risorse naturali) ha già in procinto di convocare.

Per ora non c’è una data. Mentre c’è già un progetto per scavare una nuova buca vicino all’area della discarica, impermeabilizzarla e canalizzare le acque di scolo. Vale 3 milioni di euro. Più o meno.